Panorama Assicurativo Ania

🇬🇧 Solvibilità

RISK MANAGEMENT E REQUISITI PATRIMONIALI DELLE IMPRESE ASSICURATRICI: LO STATO DELLE COSE IN ATTESA DI SOLVENCY II


Financial Services Authority
www.fsa.gov.uk



Nel nuovo quadro di vigilanza prudenziale introdotto alla fine del 2004, le imprese di assicurazione operanti nel Regno Unito devono effettuare regolarmente una valutazione dell’ammontare e della qualità del capitale necessario, tenuto conto della dimensione e della tipologia del business esercitato (si tratta dell’ICA-Individual Capital Assessment).

La FSA, l’autorità di vigilanza sul settore assicurativo, effettua una verifica delle valutazioni compiute dagli assicuratori e formula una propria stima del capitale necessario in funzione dei profili di rischio specifici. Sulla base di tale stima vengono fornite, alle singole imprese vigilate, indicazioni relative al livello di capitale necessario per lo svolgimento dell’attività (ICG-Individual Capital Guidance), livello che può essere superiore a quello stimato dalle imprese tramite l’ICA.

Lo scorso ottobre la FSA ha pubblicato un rapporto di sintesi delle valutazioni sull’adeguatezza patrimoniale delle imprese, svolte dall’inizio del 2005 alla fine di giugno 2007. Sono state interessate 140 imprese vita e 160 imprese danni.

Secondo i dati raccolti, i rischi più importanti che incidono sui requisiti patrimoniali, secondo la valutazione delle imprese (ICA), sono:
— per le assicurazioni danni, il rischio assicurativo (che pesa per il 68% sul requisito complessivo);
— per le assicurazioni vita, il rischio di mercato (pari al 48% del totale).

Le valutazioni svolte dalla FSA (ICG) risultano superiori rispetto a quelle svolte dalle imprese: in media, i requisiti - secondo l’ICG della vigilanza - sono del 14% più elevati dei requisiti calcolati dalle imprese con l’ICA; in termini assoluti, ciò equivale a circa 9 miliardi di sterline in più di capitale imposti dalla vigilanza. Le principali ragioni per le maggiorazioni previste dalla vigilanza sono:
— insufficiente evidenza delle ipotesi alla base dei modelli utilizzati dalle imprese per le proprie valutazioni (ICA): ad esempio, le ipotesi di correlazione fra i rischi, che conducono alla quantificazione dei benefici di diversificazione;
— insufficiente considerazione del fabbisogno patrimoniale legato al rischio operativo;
— inadeguatezza della qualità degli elementi ammissibili alla copertura del requisito patrimoniale.

La FSA trae indicazioni incoraggianti sul fronte della diffusione della cultura del risk management nelle imprese, anche se, a suo avviso, ulteriori passi restano da compiere in vista del nuovo quadro europeo, che sarà introdotto da Solvency II.

Fra le sfide del futuro, l’Authority del Regno Unito evidenzia la necessità di superare un approccio alla valutazione dell’adeguatezza patrimoniale basato sull’impresa singola, a favore di una visione basata sui gruppi di imprese.