Panorama Assicurativo Ania

🌎

COPERTURE AGRICOLE: VERSO NUOVI PRODOTTI E NUOVE SOLUZIONI

M.G. Kang


Food and Agriculture Organization of the United Nations
www.fao.org


Questo studio prende in esame prodotti e schemi assicurativi innovativi studiati per la copertura dei rischi nell’agricoltura, con particolare riguardo ai paesi ad economia in fase di sviluppo, ovvero i paesi in cui l’agricoltura riveste un ruolo economico fondamentale.

L’assunto di partenza degli autori, suffragato dall’evidenza empirica, è che l’assicurazione sia il mezzo migliore per la copertura dei rischi agricoli. In particolare, essa è preferibile rispetto agli interventi di soccorso ex-post in caso di calamità. Questi ultimi sono infatti ritenuti forieri di effetti controproducenti, in quanto non incentivano il coltivatore ad un comportamento razionale e responsabile. Tali meccanismi, si attivano, infatti, anche in presenza di scelte non efficienti quali lo sfruttamento di terreni aridi o a rischio di inondazione.

Le distorsioni comportamentali sono invece disincentivate dai piani assicurativi, che definiscono il premio sulla base della rischiosità propria della coltura e della sua ubicazione.

In ogni caso, in questo campo, soprattutto nelle economie in via di sviluppo, non si può prescindere da un qualche ruolo svolto dallo Stato.

Se le coperture per rischi come la grandine presentano una storia consolidata, nuove sfide si presentano oggi per gli operatori assicurativi. Sfide che derivano, da un lato, dall’uso in agricoltura di strumenti e tecniche sempre più sofisticati e, dall’altro, da rischi sempre più numerosi e differenziati (dalle epidemie alla fluttuazione dei prezzi di mercato dei prodotti agricoli).

La ricerca di nuove soluzioni per la copertura dei rischi agricoli, secondo gli autori, non può prescindere dai seguenti criteri di riferimento per l’azione dei governi:

- incentivare l’estensione delle coperture a nuove tipologie di rischi, per esempio la tutela del reddito agricolo;
- minimizzare l’esposizione a comportamenti speculativi degli operatori agricoli, quale la scelta deliberata di coltivare terreni ad alto rischio di alluvione contando sugli interventi statali previsti per tali calamità;
- puntare su forme di trasferimento del rischio anche alternative rispetto all’assicurazione classica, per esempio l’autoassicurazione;
- rafforzare la capacità dei mercati riassicurativi rispetto al rischio di calamità naturali.


Ma l’approccio preferibile, per gli autori, rimane quello basato sul mercato, cioè sull’azione di una solida industria assicurativa privata.
Nelle economie in via di sviluppo questo obiettivo è perseguibile solo con il supporto delle agenzie internazionali (Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale) e dei grandi operatori finanziari e assicurativi.