Panorama Assicurativo Ania

🇺🇸 Auto, Responsabilità civile

LA FUNZIONE DEL PRINCIPIO DI RESPONSABILITÀ NEI SISTEMI DI INDENNIZZO AMERICANI

A. C. Marco, C. Salvietti


Social Science Research Network
www.ssrn.com



Il principio di responsabilità è alla base della normativa statunitense già dal 19° secolo e stabilisce che “chi è responsabile di un danno cagionato ad altri è tenuto a risponderne” (“tort law”).

In linea teorica, tale principio dovrebbe incentivare gli individui ad assumere atteggiamenti più prudenti; nella pratica, sulla sua efficacia ad agire da deterrente è da decenni in corso un vivace dibattito.

Applicando la questione all’assicurazione auto, i detrattori della “tort law” sostengono che - se il principio di responsabilità fosse davvero efficace - i guidatori dovrebbero assumere comportamenti più prudenti alla guida rispetto a quelli osservabili nella realtà.

La messa in discussione del principio di responsabilità nell’ambito dell’assicurazione auto ha portato negli anni ’70 all’adozione, da parte di alcuni Stati americani, del sistema “no-fault”.

Si tratta di un sistema che si fonda sull’accessibilità all’indennizzo del danno a prescindere dalla responsabilità di chi lo ha provocato. L’accesso all’indennizzo opera sia per l’assicurato senza colpa sia per il responsabile del danno. L’indennizzo è erogato direttamente dalla propria compagnia assicurativa e per il danneggiato sussistono precise limitazioni al diritto di adire le vie legali nel caso non sia soddisfatto del trattamento riservatogli dalla compagnia.

Questo studio ha l’obiettivo di verificare l’ipotesi secondo cui la “tort law” costituirebbe un deterrente degli incidenti automobilistici in quanto in grado di incentivare comportamenti più prudenti e di favorire un minore ricorso all’uso dell’auto.

Per verificare tale assunzione, gli autori hanno confrontato le serie storiche degli incidenti stradali nel periodo 1967-1994 in Stati con sistema “no-fault” e in Stati con “tort law”.

Negli Stati con sistema “no fault” sono stati riscontrati valori più elevati per indici quali il numero di veicoli pro-capite e il chilometraggio medio per veicolo, nonché un più elevato numero di incidenti.

In sostanza, in presenza del sistema “no-fault” si riscontra un maggiore utilizzo dell’auto, con conseguente maggiore esposizione al rischio di incidente e – contestualmente - un minore livello di precauzione alla guida.
In conclusione, la capacità di deterrenza basata sul principio di responsabilità della “tort law” è verificata.

I dati dimostrano che esiste una complessa interrelazione fra livello di precauzione e intensità di uso del veicolo da una parte e norme in essere dall’altra.

È ampiamente condivisa l’idea di una relazione fra la tendenza ad avere comportamenti prudenti e la presenza di sistemi “no fault”. È invece meno nota la relazione fra sistema “no fault” e intensità di uso dell’auto. È in questa relazione che si collocano i costi indiretti del “no fault”, ossia in un comportamento che espone a maggiore rischio di incidente, derivante dal maggiore uso dell’auto, a prescindere da ogni variazione nel livello di prudenza alla guida.

Secondo gli autori questo risultato dovrebbe essere tenuto in debita considerazione da parte del legislatore, nello stimare i costi e benefici complessivi derivanti dalla scelta del modello “no fault”.