“DAL ROSSO AL GRIGIO”: L’INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE NELL’EUROPA DELL’EST E NELL’EX UNIONE SOVIETICA
M. Chawla, G. Betcherman, A. Banerji
The World Bank
www.worldbank.org
I paesi dell’Europa dell’est e dell’ex Unione Sovietica stanno attraversando un periodo di grandi transizioni e mutamenti, i quali interessano – oltre alla sfera politica ed economica – anche l’area demografica.
Alcuni esempi al riguardo sono illuminanti. Nel 2025, più del 20% dei cittadini bulgari avrà superato i 65 anni, contro il 13% degli anni novanta.
La popolazione dell’Ucraina si ridurrà di un quinto tra il 2000 e il 2025. In Slovenia, invece, l’età media della popolazione sarà di 47,4 anni nel 2025 (attualmente l’età media è di 41 anni).
Questa transizione, definita nel paper allegato “dal rosso al grigio”, è del tutto peculiare: perché è unica la congiunzione tra una popolazione in rapido invecchiamento e una condizione di relativa povertà che caratterizza questi paesi.
In linea generale, il processo di invecchiamento della popolazione è caratterizzato da tempi rapidi; entro il 2010 la popolazione inizierà a diminuire in molti paesi quali la Francia, l’Italia e il Giappone. Tra il 2000 e il 2005, i soli Paesi al mondo in cui si è assistito ad un declino della popolazione di più di 5 mila persone sono stati quelli dell’Europa dell’est e dell’ex Unione Sovietica guidati dalla Federazione Russa, Ucraina, Romania e Bulgaria.
Il rapporto esamina i possibili impatti di questa “transizione demografica”.
In particolare, analizza gli effetti che essa avrà sul mercato del lavoro, sulle pensioni, sulla sanità, sul risparmio e sul mercato dei capitali.
Secondo il rapporto l’invecchiamento della popolazione non deve arrestare la crescita dell’economia dei paesi interessati in termini di produttività e forza lavoro. Inoltre, i policy makers dovranno prepararsi a gestire l’aumento della spesa pubblica e, in particolare, quello relativo alle pensioni e alla sanità, per garantire i servizi necessari ad una popolazione che invecchia.