L’APPROCCIO CILENO ALLE PENSIONI: LEZIONI DI RIFORMA PER GLI STATI UNITI?
Congressional Research Service
http://www.loc.gov/crsinfo/
Negli ultimi anni si è assistito ad un intenso dibattito circa la riforma della Social Security negli Stati Uniti. Numerose sono state le proposte fatte, ad esempio per modificare i criteri di determinazione delle prestazioni o per introdurre conti pensionistici individuali.
Il dibattito politico ha preso piede a seguito del progressivo invecchiamento della popolazione, dell’accrescimento della longevità, della riduzione dei tassi di fecondità, tendenze tutte che influenzano la stabilità finanziaria del sistema di Social Security.
Secondo le ultime proiezioni governative, infatti, gli schemi di Social Security statunitensi avranno i primi problemi d’insolvenza finanziaria a partire dal 2017, per arrivare ad una situazione di default nel 2041.
Oggi, più che mai, i responsabili della politica devono considerare tali problemi e fare tesoro delle riforme previdenziali realizzate in altri Paesi.
Uno dei casi che ha fatto scuola a livello internazionale è quello cileno. Il Cile ha avviato il processo di riforma nel 1981, anno nel quale è stato modificato il sistema di finanziamento delle pensioni, passando dal tradizionale sistema a ripartizione con prestazioni definite a un sistema privato a capitalizzazione, fondato su conti pensionistici individuali, in cui la prestazione finale è il frutto dell’andamento dei mercati finanziari.
Pioniere del sistema dei conti pensionistici individuali, il Cile è diventato un caso di studio in ogni parte del mondo.
Sebbene l’esperienza cilena non sia direttamente comparabile alla situazione statunitense, per l’evidente differenza tra i due Paesi, la conoscenza dell’esperienza sudamericana può essere utile per i policy maker americani.
Il rapporto in oggetto tratta del sistema dei conti pensionistici individuali cileni.
Si apre con la descrizione del dibattito politico in corso sulla riforma del sistema di Social Security negli Stati Uniti e, successivamente, pone a confronto i due Paesi.
Entra poi nel dettaglio del sistema previdenziale cileno e dà conto di un progetto di riforma presentato al Congresso Cileno, attualmente in discussione.
Il rapporto fa il punto sulla situazione a ventisei anni dall’avvio della riforma cilena. Evidenzia come, da un lato, la riforma abbia contribuito alla rapida crescita dell’economia nazionale nei due passati decenni e come i rendimenti dei fondi pensionistici siano stati estremamente positivi; ma dall’altro come i costi amministrativi siano stati molto elevati rispetto ai tassi di partecipazione registrati.
Inoltre, è stato evidenziato come il sistema cileno non copra l’intera forza lavoro e offra prestazioni pensionistiche inadeguate se rapportate al reddito/tenore di vita dei lavoratori.