Panorama Assicurativo Ania

🇨🇳 Previdenza

UN NUOVO APPROCCIO ALLA RIFORMA PREVIDENZIALE IN CINA

S. Dunaway, V. Arora


Internationa Monetary Fund
www.imf.org


L’evoluzione attesa dal punto di vista economico e demografico fa della Cina un severo banco di prova per i modelli previdenziali sinora elaborati dalla teoria.
A titolo di esempio, l’età media della popolazione, attualmente fissata a 32 anni, si innalzerà a 48 entro il 2050.

I primi passi del processo di riforma del sistema previdenziale pubblico sono stati avviati nel 1997, tra enormi difficoltà, nel tentativo di realizzare un sistema pensionistico pubblico sostenibile e in grado di garantire un’accettabile copertura per l’intera popolazione. Sinora, per perseguire tale scopo, il processo di riforma ha seguito un approccio convenzionale, cercando di porre sotto controllo i “legacy costs”, ossia i costi ereditati dal sistema previgente. Il sistema anteriore la riforma del 1997 prevedeva infatti prestazioni decisamente più generose di quelle che il nuovo sistema può e potrà garantire ai nuovi pensionati.
Proprio le differenze di trattamento derivanti dalla riforma sono state una delle cause principali del tormentato cammino che essa ha sinora avuto.

Gli autori di questo studio propongono un approccio al problema completamente differente, caratterizzato da una netta separazione fra i problemi del passato e quelli del futuro.

Gli autori propongono un modello previdenziale che deve guardare alle sfide demografiche attese, prescindendo dai “legacy costs”. Ciò non significa ignorare il problema, ma affrontare la sfida più importante senza incorrere in distorsioni di sistema per la sola considerazione dei costi ereditati dal passato.

Tali problemi potrebbero essere affrontati successivamente ed essere oggetto di negoziazione fra governo centrale e governi locali, alla luce dell’evoluzione di alcuni parametri fondamentali del sistema pensionistico quali l’innalzamento dell’età pensionabile.

Ciò che è essenziale è agire da subito per poter fare fronte alle nuove esigenze previdenziali dettate dalla pressione demografica attesa.

Gli autori propongono un sistema a due pilastri obbligatori, di cui il primo a prestazione definita volto a garantire una pensione sociale di base universale e il secondo a contribuzione definita gestita a capitalizzazione.