Panorama Assicurativo Ania

🇹🇷 Previdenza

TURCHIA: LA LOTTA AL LAVORO NERO È LA PRIORITÀ

A.M. Brook, E. Whitehouse


Organisation for Economic Co-operation and Development
www.oecd.org



La riforma del sistema di sicurezza sociale turco del maggio 2006 ha migliorato sensibilmente la sostenibilità di lungo periodo del sistema previdenziale pubblico, deficitario da oltre un decennio nonostante una struttura demografica favorevole, ma non è riuscita a rimuovere alcuni elementi critici che lo contraddistinguono.

Una di queste criticità è costituita dal fatto che il sistema previdenziale turco favorisce lo sviluppo dell’economia sommersa ed ostacola quella regolare.
Questa anomalia è causata da due fattori principali: il pensionamento anticipato e l’elevata contribuzione previdenziale a carico delle imprese.

Relativamente al primo aspetto, la normativa vigente ammette molte fattispecie che comportano il pensionamento già all’età di 40/45 anni. I lavoratori che ne usufruiscono, una volta usciti dall’economia regolare con il pensionamento, entrano nell’economia sommersa. Si realizza così, da una parte, un aggravio per le finanze pubbliche in termini di erogazioni pensionistiche per lunghi periodi di pensionamento e, dall’altra, una serie di mancati introiti pubblici legati al prosperare dell’economia sommersa.

Circa il secondo punto, si rileva che gli alti tassi di sostituzione previsti dalla normativa vigente (ossia l’ammontare della prestazione pensionistica in proporzione della remunerazione ricevuta durante la vita lavorativa) determinano oneri previdenziali a carico dei datori di lavoro molto elevati.

In un contesto in cui l’economia sommersa è molto sviluppata, la previsione di elevate contribuzioni per il lavoratore in regola poste a carico del datore di lavoro finisce per ostacolare l’ingresso di nuovi lavoratori nell’economia regolare a vantaggio di quella sommersa, con evidenti danni anche per il sistema previdenziale.

Secondo gli autori è necessaria una serie di interventi volti a rimuovere questi fattori distorsivi che operano nel vigente sistema previdenziale.

Nello studio sono prese in considerazione varie misure correttive volte a permettere l’innalzamento dell’età pensionabile, ridurre le sperequazioni intergenerazionali, generare risparmi fiscali e garantire migliori prestazioni previdenziali alle fasce di popolazione più anziane e più povere.