Panorama Assicurativo Ania

🌎 Terrorismo, Assicurazioni marittime

IL RITORNO DEI PIRATI

M.D. Greenberg - P. Chalk - H.H. Willis - I. Khilko - D.S. Ortiz


RAND Corporation
www.rand.org




Gli attacchi terroristici a navi sono eventi nella pratica piuttosto rari, ma che hanno attirato l’attenzione degli addetti ai lavori sia per la recrudescenza delle pratiche di pirateria in alcune zone del mondo, sia per l’entità dei possibili danni a persone e cose che da essi possono derivare.

In particolare lo studio affronta la criticità della valutazione del rischio, vista come elemento fondamentale per definire misure di sicurezza adeguate, definire politiche preventive e piani per la gestione dei danni emergenti.

Il punto focale è il concetto di responsabilità civile, che ripartisce su più soggetti la responsabilità per i danni patiti. In questo senso i governi nazionali sono chiamati a dare una risposta al terrorismo tenendo conto che il concetto di responsabilità
- incentiva i soggetti a perseguire politiche di prevenzione,
- costituisce il fondamento dell’assicurabilità e della ripartizione dei rischi
- definisce la probabilità del sinistro le soglie massime degli indennizzi erogabili.

Alcune indicazioni di orientamento nelle politiche di analisi e prevenzione del rischio sono di seguito esposte:
- i maggiori rischi legati ai mercantili sono attinenti scenari di danni di fonte nucleare e radiologica nonché all’attacco delle strutture portuali. Per i primi le migliori misure sono prese direttamente al punto di partenza della merce, piuttosto che attivare controlli all’imbarco che possono essere poco efficaci. Per i secondi, l’arma più efficace è un’adeguata pianificazione dell’organizzazione delle attività portuali.
- I maggiori rischi alle persone riguardano le vite di passeggeri ed equipaggio di natanti colpiti da fatti di terrorismo. Le migliori misure preventive, oltre che strutture atte a subire cedimenti complessivi, e quindi affondamento, sono legate all’identificazione di chi si imbarca;
- Occorre distinguere le motivazioni degli atti di pirateria (strettamente economiche) da quelle di terrorismo (massimizzazione dell’effetto distruttivo per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica). Ogni politica preventiva non può prescindere dagli obiettivi perseguiti.
- Per il principio della responsabilità dei terzi le imprese di navigazione possono essere chiamate a rispondere dei danni da atti terroristici, anche perché ai terroristi non è possibile intentare cause di risarcimento. Questo deve creare una maggiore consapevolezza del rischio con cui gli operatori si muovono.