Panorama Assicurativo Ania

🇺🇸 Terrorismo

ASSICURABILITÀ E ARMI NON CONVENZIONALI

United States Government Accountability Office



I noti eventi terroristici che hanno a più riprese colpito varie aree del mondo negli ultimi anni hanno condotto l’industria assicurativa ad acquisire una notevole esperienza nella gestione di tale rischio. Si tratta però di un rischio ancora non conosciuto a fondo oltre che in continua evoluzione.

Uno dei più preoccupanti aspetti evolutivi di tale fenomeno riguarda la possibilità di attacchi portati con le cosiddette “armi non convenzionali”, ai quali sono associati i cosiddetti “rischi NBCR”, ossia i rischi legati all’impiego di armi nucleari, biologiche, chimiche o radiologiche.

Il temi dell’assicurabilità e dei possibili impatti di questi rischi sono l’oggetto del presente rapporto del GAO (Government Accountability Office), organo consultivo del Congresso americano.

Assicurare i rischi NBCR è molto differente dall’assicurare un qualsiasi altro rischio. Il potenziale catastrofico dell’evento, la mancata conoscenza delle possibili conseguenze di lungo periodo e la mancanza di serie storiche significative ostacolano l’ammissibilità commerciale di tale copertura per molti operatori.
Di fatto il solo pericolo di perdite disastrose e non prevedibili, anche se associate ad un unico evento, induce molti operatori a non entrare nel business.

Dal punto di vista operativo lo stesso TRIA, il piano pubblico-privato per garantire le coperture contro il rischio terrorismo, evidenzia questa avversione degli operatori. Di fatto con il TRIA le compagnie danni hanno accettato l’assunzione del rischio terrorismo, ma praticamente tutte vi hanno escluso i rischi NBCR.

Il problema è meno evidente per le compagnie che operano nei business working compensation, vita o salute.
Le prime assumono il rischio essenzialmente perché le normative statali sono molto restrittive nell’ammettere esclusioni nell’ambito dell’indennizzo al lavoratore.
Le altre due categorie, pur non essendo soggette all’obbligo di assumere tale rischio, normalmente lo accettano. Questo vale soprattutto per le grandi compagnie, che proprio per le loro dimensioni possono contare su una forte diversificazione del rischio sia sul piano geografico – assumendo che gli effetti dell’attacco siano comunque territorialmente circoscritti -, sia sul piano temporale.

In tale contesto uno sviluppo del business danni secondo logiche solo privatistiche è assolutamente improbabile in un prevedibile futuro.