DOPO KATRINA: RIPENSARE IL PIANO CONTRO LE ALLUVIONI
Government Accountability Office
Il 2004 e il 2005 passeranno alla storia degli Stati Uniti per la straordinaria intesità e frequenza degli uragani che li hanno colpiti.
Katrina, Rita, Ivan, Isabel sono i nomi più noti di eventi naturali che hanno seminato morte e distruzione e messo severamente alla prova il sistema nazionale di gestione delle emergenze.
Il rapporto qui proposto è stato elaborato dal GAO (Government Accountability Office), l’ufficio governativo preposto alla vigilanza sui conti pubblici, e costituisce, alla luce delle evidenze dell’ultimo biennio, un’accesa critica alle modalità di gestione del National Flood Insurance Plan (NFIP), il piano federale di assicurazione contro le alluvioni.
Il piano mette a disposizione dei privati proprietari di immobili una copertura contro il rischio di alluvione, i cui dettagli sono definiti fra le rispettive autorità locali e il governo federale.
La possibilità di accesso al piano da parte delle autorità locali è subordinata all’emanazione di normative urbanistiche ed edilizie in linea con le politiche di prevenzione delineate a livello federale.
Dal 1968, anno della sua costituzione, il NFIP non ha mai sofferto crisi, ma gli ultimi due anni hanno evidenziato una struttura finanziaria non congrua a fare fronte agli impegni emergenti e, in una prospettiva di lungo periodo, potenzialmente suscettibile di ulteriori crisi.
Il Federal Emergency Management Agency (FEMA), l’agenzia per la gestione delle emergenze che amministra il NFIP, si è infatti trovata nella necessità di richiedere uno stanziamento straordinario al Dipartimento del Tesoro, per affrontare i maggiori costi.
Quale organo di vigilanza contabile, il GAO segnala in questo rapporto le criticità dell’attuale gestione del NFIP, accusando di FEMA non effettuare adeguati controlli che permettano di adeguare la raccolta premi all’evoluzione dei sinistri e di omettere controlli rigorosi sulla congruità degli indennizzi corrisposti.