LA RIFORMA DELLA SICUREZZA SOCIALE IN INDONESIA
A. Arifianto
Social Science Research Network
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Povertà e invecchiamento sono due elementi che più incidono nel dibattito in corso sulla riorganizzazione del sistema di sicurezza sociale dell’Indonesia.
Il paese è chiamato ad assumere importanti decisioni a fronte di ampie strati di popolazione costrette in condizioni di indigenza e di prospettive demografiche che vedono nel 2050 la popolazione oltre i 65 anni toccare il 20% del totale.
L’attuale sistema previdenziale è articolato in due programmi gestiti dallo stato e che coprono i dipendenti pubblici e una esigua parte di quelli privati e con notevoli disparità. Se i primi ricevono rilevanti prestazioni pensionistiche dopo 35 anni di servizio, i secondi ricevono benefici che non garantiscono redditi al di sopra della soglia di povertà.
Il progetto di riforma in discussione prevede un sistema di assistenza di stampo mutualistico gestito dallo stato, con copertura obbligatoria per tutti i lavoratori ai quali sono garantite pensioni di anzianità, copertura sanitaria e di invalidità.
L’autore critica questo approccio, che puntando su prestazioni generose generalizzate rischia di portarsi rapidamente al collasso. La proposta non prenderebbe in adeguata considerazione l’evoluzione demografica attesa, con grave pericolo per le reali capacità del sistema di fare fronte ai crescenti oneri previdenziali futuri.
Indispensabile sarebbe invece un intervento privato nella previdenza sulla base delle positive esperienze maturate da molte altre economie emergenti. Per questo l’autore propone un modello a 3 pilastri classico articolato in un primo pilastro pubblico obbligatorio per la copertura di base, un secondo pilastro privato ed obbligatorio e un terzo pilastro volontario e gestito da operatori privati.