QUALI REGOLE DI SOLVIBILITÀ PER I FONDI PENSIONE? REPORT DEL CEIOPS
CEIOPS
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Il 7 aprile scorso il Ceiops ha pubblicato i risultati di un’indagine sui criteri di valutazione delle riserve tecniche e sugli strumenti per garantire la solvibilità dei fondi pensione in Europa.
L’indagine, effettuata sulla base di una richiesta della Commissione europea di esaminare le attuali regole di solvibilità per i fondi pensione operanti nel quadro della Direttiva enti pensionistici, ha riguardato 30 paesi membri dello Spazio economico europeo.
La Commissione europea sta considerando la possibilità che tale rapporto costituisca la base per una più ampia consultazione pubblica allo scopo di avere indicazioni su ciò che si debba intendere come regime di solvibilità appropriato per i fondi pensione.
Il report, dopo una sezione introduttiva, è articolato come segue:
— principi generali che, secondo gli Stati membri, dovrebbero essere alla base del regime di vigilanza previdenziale sui fondi pensione;
— panoramica dei mercati nazionali dei fondi pensione occupazionali;
— influenza della normativa nazionale concernente il lavoro e la sicurezza sociale sul quadro di vigilanza prudenziale;
— esame dei diversi principi seguiti nei vari paesi per la determinazione del valore delle riserve tecniche;
— illustrazione dei diversi meccanismi atti a garantire la solvibilità dei fondi pensione;
— differenze fra piani pensionistica nazionali e piani “cross-border” quanto a requisiti di vigilanza.
Le principali conclusioni del report sono che:
— il quadro normativo di vigilanza prudenziale per i fondi pensione è estremamente diverso da paese a paese, il che riflette in parte le forti differenze nella legislazione sociale e sul lavoro;
— il tema delle regole di solvibilità per i fondi pensione è molto complesso e comporta numerosi “trade-off” fra gli elementi che concorrono al livello generale di sicurezza garantito ai membri e ai beneficiari dei piani pensionistici a prestazioni definite. La Direttiva enti pensionistici prevede solo requisiti minimi di solvibilità e non implica una convergenza sostanziale fra i diversi paesi membri.