🇪🇺 Solvency II

MCR: LINEARE, MODULARE O COMPATTO? ANALISI COMPARATA DEI DIVERSI METODI DI CALCOLO

Lo scorso 17 dicembre il Comitato europeo di vigilanza sulle assicurazioni e sui fondi pensione (CEIOPS) ha pubblicato un Consultation Paper nel quale sono analizzati i differenti metodi proposti, nell’ambito del progetto Solvency II, per il calcolo del MCR (Minimum Capital Requirement) e sono illustrati i rispettivi vantaggi e svantaggi.

A seguito dell’esperienza del 3° studio di impatto quantitativo (QIS3), il Ceiops considera il calcolo del MCR come uno degli aspetti più delicati, per il quale è richiesta una decisione congiunta, a livello sia politico sia tecnico.

I metodi di calcolo del MCR analizzati sono:
a) l’approccio modulare, che consiste nell’aggregazione dei requisiti patrimoniali per i principali rischi cui l’impresa è esposta (rischio assicurativo e rischio di mercato), calcolati in modo semplificato;
b) una percentuale del SCR (Solvency Capital Requirements): il CEA, ad esempio, ha suggerito un MCR pari ad un terzo del SCR, quest’ultimo calcolato tramite formula standard o modello interno;
c) una percentuale delle riserve tecniche;
d) un metodo combinato, che consiste nella scelta del risultato più alto ottenuto con i metodi b) e c) sopra riportati;
e) un metodo lineare, concepito per cercare di rispondere alle criticità dell’approccio modulare, segnalate durante lo svolgimento del QIS3, e di cui semplifica il calcolo.

Ciascuno di questi metodi di calcolo MCR è stato valutato per verificarne la rispondenza ai principi previsti dalla proposta di direttiva “Solvency II” in tema di:
a) chiarezza, semplicità, verificabilità del calcolo del MCR e sua periodicità trimestrale;
b) sicurezza: il MCR rappresenta il capitale adeguato per proteggere gli assicurati e i beneficiari da situazioni di rischio inaccettabili;
c) calibrazione: il livello del MCR deve essere calibrato in base ad un VaR con un livello di confidenza compreso tra l'80% e il 90% su un orizzonte temporale di un anno.