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🇪🇺 Sicurezza Sociale

PRESENTATA IN CONSULTAZIONE INTERSERVIZI LA PROPOSTA DI DIRETTIVA SU SICUREZZA SOCIALE E SERVIZI SANITARI TRANSFRONTALIERI


Central Europe
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Lo scorso mese di settembre è stata presentata, per un preliminare controllo con la Carta dei diritti fondamentali dell’UE in consultazione interservizi, una proposta di Direttiva in materia di sicurezza sociale e di servizi sanitari transfrontalieri efficienti e di alta qualità. Questa nuova proposta legislativa affronta tematiche di grande impatto sociale richiamate dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea.

In base ad una comunicazione della Commissione del marzo 2001, ogni volta che una nuova proposta legislativa ha effetto sui diritti fondamentali enunciati dalla Carta europea, essa deve essere sottoposta ad un preliminare controllo, in consultazione interservizi, prima di passare al Collegio dei commissari. Tale controllo, nella fase di elaborazione della proposta legislativa, consente la verifica sistematica e rigorosa della compatibilità della stessa con i principi sanciti dalla Carta.

La proposta si compone di venti articoli e prevede alcuni principi comuni a tutti i sistemi sanitari, una disciplina per i servizi sanitari transfrontalieri e un obbligo di cooperazione tra tutti gli Stati membri dell’UE.

I principi comuni di cui gli Stati membri devono garantire il rispetto riguardano:
a) l’informativa da fornire ai pazienti in tema di disponibilità e prezzi dei servizi sanitari;
b) la messa in atto di un sistema per la denuncia e il risarcimento dei sinistri subiti durante l’assistenza sanitaria ricevuta;
c) la sottoscrizione di coperture di responsabilità civile da parte dei fornitori di servizi sanitari;
d) la tutela della privacy.
Gli Stati membri devono anche assicurare l’applicazione di standard di sicurezza e qualità e intervenire con azioni correttive nei casi di necessità.

La proposta di Direttiva interviene anche in tema di mobilità dei pazienti, permettendo ai cittadini comunitari di beneficiare di un’assistenza sanitaria anche al di fuori del proprio paese di origine. In tal caso, lo Stato membro che presta la cura deve garantire al paziente il medesimo trattamento sanitario che viene riconosciuto ai cittadini residenti.

Per quanto riguarda il costo delle prestazioni sanitarie erogate, questo ricade sullo Stato membro erogante fino al limite di costo riconosciuto per le stesse prestazioni nel Paese di origine.

La proposta prevede poi un obbligo di cooperazione tra tutti gli Stati membri in forma di assistenza reciproca al fine di semplificare l’assistenza sanitaria transfrontaliera.
Ciascuno Stato membro dovrà riconoscere le prescrizioni mediche fatte in un altro Stato, incentivare lo sviluppo di centri di riferimento a livello europeo, garantire la raccolta di statistiche sui servizi sanitari transfrontalieri.

Per ulteriori informazioni segnaliamo l’articolo: “Health services/Social Security : first draft directive unveiled in inter-service consultation”, pubblicato il 1° ottobre 2007 in Central Europe