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🇪🇺 Pensioni

PER L'UE L'ITALIA È SOLO A MEDIO RISCHIO


Commissione Europea
http://www.europa.eu.int/comm/index_it.htm


Lo scorso 12 ottobre la Commissione Europea, nella persona del suo responsabile per gli affari economici e monetari, Joaquin Almunia, in una comunicazione al Consiglio e al Parlamento Europeo ha affrontato il delicato tema della sostenibilità finanziaria a lungo termine delle finanze pubbliche dei diversi stati membri legata alla crescita nel medio termine del costo delle pensioni a seguito del progressivo invecchiamento della popolazione europea.

Secondo quanto ribadito dalla Commissione, con il calo dei tassi di fecondità, l’andata in pensione della generazione del baby-boom e l’aumento dell’aspettativa di vita, nel 2050 la popolazione dell'Unione europea sarà molto più vecchia e questo costituirà un carico insostenibile per le finanze pubbliche.

Lo studio sulla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche nell'UE ha mostrato quanto grandi sono i vantaggi che si possono ottenere affrontando il problema mediante una riduzione del disavanzo e del debito pubblico attraverso riforme strutturali in materia di pensioni e assistenza sanitaria.

Secondo tale studio il divario tra la posizione strutturale di bilancio nel 2005 ed una posizione di bilancio sostenibile, coeteris paribus, sarà pari al 3,5% circa del PIL sia nell'UE che nell’area dell’euro. Il disavanzo strutturale in tutta l’UE nel 2005 è stato pari al 2% circa del PIL.
L'eliminazione del divario di sostenibilità consentirebbe di passare da questo disavanzo ad un avanzo di circa l’1,5% del PIL.

Come conseguenza si raggiungerebbero entro il 2010 gli obiettivi di bilancio a medio termine per ciascun paese introdotti con la riforma del “Patto di stabilità e crescita” e ciò permetterebbe di frenare l'aumento del debito pubblico, che passerebbe da una media UE del 63% del PIL nel 2005 a circa l’80% del PIL nel 2050. In caso contrario il rapporto debito/PIL nel 2050 sarebbe quasi del 200%.

Lo studio mostra inoltre che, se i tassi di occupazione dei lavoratori più anziani aumentassero più di quanto previsto, la sostenibilità di bilancio migliorerebbe sensibilmente.


Il Commissario Almunia ha sottolineato come già alcuni paesi hanno risanato le proprie finanze pubbliche mentre molti altri hanno realizzato le riforme dei propri sistemi pensionistici.
Ma per la grande maggioranza degli Stati membri c’è ancora molto da fare.

Interessante appare la classificazione in tre gruppi di paesi, fatta dalla Commissione, per quanto riguarda il rischio che grava sulla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche dei diversi stati membri, sulla base dell'attuale posizione di bilancio e dell'aumento previsto dei costi legati all'età.

In particolare i paesi dell'UE si possono dividere in:
- Paesi ad alto rischio caratterizzati da un aumento molto significativo della spesa legata all'età nel lungo periodo, che richiede l’attuazione di riforme e il risanamento dei bilanci pubblici: Repubblica ceca, Cipro, Grecia, Ungheria, Portogallo e Slovenia;
- Paesi a medio rischio per parte dei quali i costi legati all’invecchiamento della popolazione sono significativi e richiedono riforme strutturali e per altra parte dei quali vanno risanate le finanze pubbliche nel medio termine: Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Slovacchia, Spagna e Regno Unito;
- Paesi a basso rischio che si trovano nella posizione più favorevole per fare fronte all'invecchiamento: Austria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia e Svezia.

Per la Commissione per fare fronte agli effetti finanziari dell'invecchiamento della popolazione è necessaria una strategia articolata su tre obiettivi.

In primo luogo, gli Stati membri devono raggiungere e mantenere posizioni di
bilancio sane e ridurre più rapidamente il debito pubblico. Finanze pubbliche sane creano un circolo virtuoso costituito da bassi tassi d'interesse e da una crescita economica forte e stabile.

In secondo luogo, gli Stati membri devono incrementare i livelli di occupazione, in particolare fra le donne ed i lavoratori più anziani, e aumentare la produttività del lavoro.

In terzo luogo, i governi devono riformare i sistemi pensionistici, l’assistenza sanitaria
e le cure di lunga durata al fine di garantirne la sostenibilità e l’adeguatezza.