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LA COMMISSIONE HA DEFERITO LA GERMANIA DAVANTI ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER INCENTIVI FISCALI ACCORDATI AI LAVORATORI FISCALMENTE RESIDENTI


Commissione Europea
http://www.europa.eu.int/comm/index_it.htm


Lo scorso 4 luglio la Commissione Europea nella persona del suo Commissario alla fiscalità e all’Unione doganale, László Kovács, ha deciso di deferire la Germania davanti alla Corte di giustizia europea per non avere modificato la normativa nazionale “Riester-Rente” sui premi di incentivo al risparmio pensionistico.

La Germania accorda un vantaggio monetario agli individui che si costituiscono una pensione supplementare a condizione che gli stessi siano integralmente assoggettati all’imposta sul reddito in Germania.

La Commissione è intervenuta ritenendo tale normativa contraria alle disposizioni del Trattato UE sulla libera circolazione dei lavoratori e delle persone in quanto prevede una difformità di trattamento tra residenti e non.

Il Commissario Kovács, sostenendo pienamente quegli Stati membri che applicano delle politiche sociali volte ad incoraggiare i privati a costituirsi dei regimi pensionistici complementari, ha dichiarato che gli Stati non devono adottare politiche discriminatorie tali da ostacolare la libera circolazione dei lavoratori e delle persone.

La “Riester-Rente” accorda un vantaggio monetario ai privati al fine di incoraggiarli a costituire il proprio montante pensionistico e a completare la loro pensione di sicurezza sociale.

La sovvenzione statale è versata in contanti all’Organismo pensionistico con il quale il privato ha concluso il contratto. L’importo dipende dai contributi versati.

La Commissione ha evidenziato i tre punti della Riester-Rente che non sono conformi alla legislazione comunitaria:
a) Il primo è relativo al fatto che per potere beneficiare dell’agevolazione sopra richiamata i privati devono essere integralmente assoggettati fiscalmente in Germania. Ne segue che i lavoratori transfrontalieri facenti la spola per andare a lavorare in Germania senza essere assoggettati a imposizione (in virtù della convenzione sulla doppia imposizione), non possono beneficiarne benché essi versino i loro contributi al sistema di sicurezza sociale tedesco;
b) Il secondo attiene al fatto che non è consentito utilizzare il capitale accumulato per acquistare un appartamento, salvo che questo sia ubicato in Germania. Ciò significa che i lavoratori transfrontalieri non possono utilizzare il capitale accumulato per acquistare un appartamento nel loro Paese di residenza;
c) Il terzo, infine, è che il premio deve essere rimborsato se i privati cessano di essere integralmente soggetti passivi in Germania. Ciò si determina quando i lavoratori transfrontalieri rientrano nel Paese di residenza, ma anche quando i pensionati tedeschi vanno a stabilirsi all’estero.

La Germania non ha modificato la sua legislazione anche dopo la richiesta formale sottopostale dalla Commissione lo scorso mese di dicembre.