Panorama Assicurativo Ania

🇪🇺 Libera circolazione dei lavoratori

STATO DELL’ARTE SULL’ATTUAZIONE DELLE MISURE TRANSITORIE PER LA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI LAVORATORI ALL’INTERNO DELLA COMUNITÀ


Commissione Europea
http://www.europa.eu.int/comm/index_it.htm



Lo scorso 28 aprile la Commissione Europea ha presentato dettagliatamente per ciascuno dei 15 Stati dell’Unione Europea lo stato dell’arte sulle misure transitorie per la libera circolazione dei lavoratori all’interno della Comunità.

Dal 1° maggio 2004 con l’allargamento a 25 Paesi i 15 Stati membri hanno la facoltà di adottare delle disposizioni transitorie per regolare l’accesso dei lavoratori di 8 dei 10 nuovi Stati membri (Cipro e Malta erano esclusi) al loro mercato del lavoro.
Lo scorso 1° maggio 2006 è scaduta la prima fase per l’attuazione di tali misure in virtù delle quali tutti gli Stati membri dell’UE-15 dovevano notificare alla Commissione l’intenzione di mantenere le rispettive misure nazionali e gli eventuali accordi bilaterali oppure se intendevano applicare il diritto comunitario.

L’omessa comunicazione da parte di uno Stato membro comporta l’immediata applicazione dal 1° maggio 2006 della legislazione comunitaria in materia di libera circolazione dei lavoratori.

Dal quadro tracciato dalla Commissione si evidenzia che nella prima fase 2004-2006 solo Regno Unito e Svezia non avevano previsto alcuna restrizione all’ingresso nel loro mercato del lavoro mentre nella seconda fase 2006-2009 altri Paesi quali la Spagna, la Francia, il Portogallo, la Finlandia e la Grecia hanno deciso di eliminare totalmente tutte le restrizioni, mentre altri Stati quali il Belgio, la Danimarca, il Lussemburgo le ridurranno per certi settori professionali (esempio il Belgio ha deciso di limitare le restrizioni per gli infermieri, idraulici, architetti, contabili, ingegneri, specialisti informatici). Il nostro Paese prevede l’applicazione del sistema dei permessi di lavoro mediante un sistema a quote che si è stabilito di mantenere decidendo di aumentarle per i lavoratori dei nuovi Stati membri per un numero pari a 170 mila unità.