Panorama Assicurativo Ania

🇪🇺 Libera circolazione dei lavoratori

ESTESE PER ULTERIORI TRE ANNI LE RESTRIZIONI ALLA CIRCOLAZIONE ALL’INTERNO DELL’UE


Commissione Europea
http://www.europa.eu.int/comm/index_it.htm



Il Commissario all’occupazione, agli affari sociali e all’uguaglianza, Vladimir Špidla, in occasione di una riunione tenutasi a Bruxelles lo scorso mese di settembre, ricordando che la libera circolazione dei lavoratori è una delle quattro libertà fondamentali dell’Unione e che ogni cittadino deve beneficiarne, ha invitato tutti gli Stati ad eliminare gli ostacoli alla libera circolazione dei lavoratori dei nuovi Stati membri.

In virtù delle disposizioni transitorie, 12 dei 15 Stati membri dell’Unione Europea, fatta eccezione per l’Irlanda, la Svezia e il Regno Unito, hanno adottato nel mese di maggio 2004 delle misure nazionali tendenti a limitare la libera circolazione dei lavoratori degli otto nuovi Stati membri dell’Europa centrale ed orientale. Tre di questi Stati (Ungheria, Polonia e Slovenia) hanno anch’essi posto delle restrizioni reciproche sui flussi di lavoratori in entrata.
Queste restrizioni, fissate all’inizio per un periodo di due anni, devono essere riviste prima che gli Stati membri decidano o meno di applicarle, durante un periodo supplementare che a partire dal 2006 avrà una durata di 3 anni.

Secondo il Commissario, dai primi dati statistici forniti dai tre Stati membri che non hanno applicato le limitazioni alla libera circolazione, i flussi di lavoratori non sono stati spettacolari. Anzi i movimenti in direzione della Svezia sono stati meno importanti del previsto. I lavoratori dei nuovi Stati membri hanno incrementato la popolazione attiva dello 0,07% tra maggio e dicembre 2004.

Il timore che i lavoratori dei nuovi Stati membri rappresentino un carico pesante per il sistema di sicurezza sociale si è ridotto quando si è accertato che il Regno Unito aveva accettato una cinquantina di domande di prestazioni sociali tra il maggio 2004 e il giugno 2005. Chi prediceva un’invasione dei minatori polacchi si è sbagliato; infatti, dalla scorsa estate il Regno Unito ha censito solo 95 minatori provenienti dall’Europa centrale e orientale in cerca di un’occupazione.