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🇪🇺 Sicurezza Sociale

I CAMBIAMENTI DEMOGRAFICI RICHIEDONO UNA MAGGIORE SOLIDARIETÀ INTERGENERAZIONALE


Commissione Europea
http://www.europa.eu.int/comm/index_it.htm



Lo scorso 11 luglio il Commissario europeo alle politiche per l’occupazione e agli affari sociali Vladimir Šplidla ha sottolineato i possibili effetti che potrebbero verificarsi in assenza di reazioni ai cambiamenti demografici, in primo luogo di carattere economico.

Secondo gli ultimi dati disponibili emerge in prospettiva che saranno ventuno milioni le persone in età lavorativa che da oggi al 2030 usciranno dalla forza lavoro, pari al 7% della popolazione attiva, determinando una caduta della crescita potenziale in Europa del 2% nel 2005, dell’1,5% nel 2015 e dell’1,25% nel 2040.

Questi dati richiedono una mobilitazione da parte di tutti gli Stati, se si pensa che solo fra sei anni, nel 2011, si assisterà ad una marcata riduzione della popolazione in età attiva (tra i 15 e i 64 anni) e al significativo aumento del numero degli anziani (oltre i 65 anni), anno tra l’altro in cui ricorre il 65° anniversario dell’inizio del baby-boom subito dopo la seconda guerra mondiale.

Il Commissario Šplidla ha sensibilizzato rappresentanti dei governi nazionali, del Parlamento europeo, del mondo universitario, delle parti interessate (datori di lavoro e lavoratori) per discutere su tutte quelle misure da porre in essere per fronteggiare quest’evoluzione demografica.

Diverse sono le ipotesi sul tappeto: rafforzare l’uguaglianza tra uomini e donne nel mondo del lavoro, promuovere la flessibilità dell’età della pensione, ridurre gli ostacoli all’aumento della natalità, permettere di conciliare i carichi familiari e un impiego ben remunerato, gestire l’immigrazione e l’integrazione.

La Commissione europea ha pertanto lanciato una consultazione pubblica on-line sul proprio sito su come fronteggiare i cambiamenti demografici attraverso una nuova solidarietà tra le generazioni che vuole essere una risposta concreta alle tendenze demografiche osservate in Europa, continente in cui ci sono sempre meno figli, si vive di più e bene, ciò determina una riduzione del numero di lavoratori in età lavorativa dei quali doversi occupare. Chiedere alle donne di avere più figli, lavorare di più e occuparsi di un numero crescente di persone anziane non sarebbe né realizzabile né giusto.

Solo nuove politiche ed una mentalità più aperta al cambiamento permetteranno di fronteggiare le sfide demografiche con le quali l’Unione è chiamata a confrontarsi.