Panorama Assicurativo Ania

🇪🇺 Finanze pubbliche

PRESENTATA DALLA COMMISSIONE EUROPEA LA RELAZIONE SULLO STATO DELLE FINANZE PUBBLICHE ITALIANE


Commissione Europea
http://www.europa.eu.int/comm/index_it.htm


Nella prima settimana di giugno la Commissione europea ha presentato la relazione sullo stato delle finanze pubbliche italiane disponibile in allegato.

In tale relazione la Commissione ha indicato che il nostro Paese non soddisfa i criteri del disavanzo e del debito pubblico.

Il 23 maggio scorso l’Eurostat aveva annunciato che il disavanzo delle amministrazioni pubbliche italiane era stato pari al 3,1% del PIL sia nel 2003 che nel 2004 e che il rapporto debito/PIL era rimasto al 106-107%.

In linea con alcune stime di Eurostat l’Istituto statistico italiano ha proceduto ad altre revisioni al rialzo stimando il disavanzo al 3,2% per il 2001, il 2003 e il 2004, mentre il dato per il 2002 è stato elevato al 2,7%.

La Commissione Europea ha presentato tale relazione in conformità a quanto previsto dall’articolo 104, paragrafo 3 del Trattato che stabilisce che “se uno Stato membro non rispetta i requisiti previsti da uno o entrambi i criteri sul disavanzo e sul debito, la Commissione interviene”.

Il Trattato prevede altresì che la Commissione “tiene conto anche dell’eventuale differenza tra il disavanzo pubblico e la spesa pubblica per gli investimenti e tiene conto di tutti gli altri fattori significativi, compresa la posizione economica e di bilancio a medio termine dello Stato membro.”

La Commissione ha rilevato nella sua relazione che il superamento da parte dell’Italia del valore di riferimento per il disavanzo non è eccezionale ai sensi del Trattato, ovvero non deriva da un evento inconsueto non soggetto al controllo del governo, né è determinato da una grave recessione economica perché la crescita economica in Italia è stata modesta per oltre un decennio ma è rimasta positiva.

La Commissione ha altresì rilevato che non è possibile considerare che il disavanzo sia temporaneo in quanto è stato al di sopra del valore di riferimento per due anni e, secondo le previsioni di primavera, si manterrà nettamente superiore al 3% nel 2005 e 2006, anche qualora la crescita economica ritorni al suo tasso potenziale.

Il rapporto debito/PIL permane molto elevato e di recente è sceso solo in misura modesta. Questa situazione è dovuta soprattutto alla contrazione dell’avanzo primario, che è passato da oltre il 5% del PIL alla fine degli anni novanta a meno del 2% nel 2004, ma anche ad operazioni di bilancio che, pur non influendo sul disavanzo, hanno impedito una rapida riduzione del debito.

La relazione analizza, inoltre, la posizione economica e di bilancio a medio termine dell’Italia e tutti gli altri fattori significativi. In particolare: il basso tasso di crescita potenziale e l’elevato rapporto debito/PIL indicano che il livello attuale del saldo primario è troppo basso per garantire la riduzione del debito; l’incremento del disavanzo non è dovuto alla spesa per investimenti pubblici, R&S e istruzione, che è rimasta grosso modo stabile negli ultimi anni; l’elevato disavanzo strutturale riflette le politiche pro-cicliche praticate nell’ultima fase di ripresa economica; gli interventi di contenimento del disavanzo sono consistiti per lo più in provvedimenti di carattere temporaneo; infine la situazione attuale mette a rischio la sostenibilità delle finanze pubbliche nel lungo termine.