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TRATTAMENTO FISCALE DISCRIMINATORIO PER I LAVORATORI STRANIERI IN FINLANDIA


Commissione Europea
http://www.europa.eu.int/comm/index_it.htm



La Commissione Europea ha formalmente richiesto alla Finlandia di modificare la sua legislazione fiscale in materia di tassazione dei redditi da lavoro e delle pensioni. Ai sensi del diritto interno, questi redditi sono soggetti ad una ritenuta alla fonte definitiva pari al 35% quando sono versati a persone fisiche non residenti, mentre se versati a persone fisiche residenti sono sottoposte ad un’aliquota progressiva.

La Corte di Giustizia delle Comunità europee ha dichiarato varie volte che, nella misura in cui i contribuenti residenti e non si trovano in situazioni obiettivamente simili, il fatto di applicare loro trattamenti diversi, ad esempio imponendo un carico fiscale superiore ai non residenti, costituisce una forma di discriminazione indiretta esercitata a causa della nazionalità, ai sensi del Trattato CE.

La pressione fiscale superiore riservata ai cittadini non residenti è di natura tale da dissuadere le persone fisiche dal lavorare in Finlandia pur conservando la loro residenza fiscale in un altro Stato membro dell'UE o dello Spazio Economico Europeo (SEE) (per esempio, come lavoratori stagionali). Dissuade anche le persone fisiche finlandesi che risiedono nel paese e che percepiscono una pensione di fonte finlandese dal trasferirsi verso altri Stati membri dell'UE o dello SEE.

La domanda della Commissione rivolta al Governo finlandese assume la forma di parere motivato e rappresenta la seconda tappa della procedura d’infrazione prevista dall'articolo 226 del Trattato.
Se il Governo finlandese non provvederà a modificare la sua legislazione fiscale entro il termine di due mesi, la Commissione investirà della materia la Corte di Giustizia.