Panorama Assicurativo Ania

🇬🇧 Nuovi operatori

Accordo fra HSBC e Aviva


Lo scorso 10 maggio è stata ufficializzata la joint-venture fra HSBC, la principale banca del Regno Unito, e Aviva, leader – con la controllata Norwich Union - del mercato assicurativo danni britannico.

L’ambizioso obiettivo dichiarato è di fare di HSBC uno dei primi 10 operatori del mercato assicurativo britannico, puntando a portare la quota di profitti di matrice assicurativa dall’attuale 10% al 20%. Per raggiungere questi obiettivi, la joint-venture dovrebbe generare vendite annue per 600 milioni di sterline.
In particolare, HSBC intende imporsi nel mercato danni - dove è oggi già presente detenendo l’1% del ramo auto e delle coperture per la casa – contando su una presenza nel mercato bancario che le garantisce un portafoglio di 10,2 milioni di clienti ed il 15% dei conti correnti aperti nel paese.

Per Aviva il progetto costituisce una importante occasione per massimizzare il valore del proprio portafoglio assicurativo, grazie alla sinergia fra la propria esperienza nel business assicurativo e l’indiscussa forza del marchio HSBC.

Il know-how assicurativo sarà apportato da Aviva, che svilupperà una nuova gamma di prodotti a marchio HSBC da collocare tramite la rete bancaria tradizionale, il telefono e Internet.

Il progetto si presenta ambizioso non solo per i numeri che tende a realizzare ma anche per il contesto in cui si svolge. Innanzitutto, il mercato danni britannico presenta un forte tasso di competitività fra gli operatori; inoltre, la penetrazione assicurativa nel paese è già molto importante se si considera che il 20% della spesa in servizi finanziari è rivolto alle assicurazioni.

La joint-venture rafforzerà il rapporto di collaborazione fra i due partner, che dura da oltre vent’anni.

Per ulteriori informazioni segnaliamo gli articoli “HSBC, Aviva/Norwich Union to Create New UK General Insurer” edito l’11 maggio in Insurance Journal, www.insurancejournal.com; “HSBC aims to boost 1% share of insurance market with Aviva deal” di J. Trenor, edito l’11 maggio in The Guardian, http://money.guardian.co.uk.