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È molto discussa la proposta di un innalzamento dell’età pensionabile


L'Expansion
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È dello scorso 18 novembre la notizia che in tre dei grandi Paesi europei come la Germania, la Spagna e la Gran Bretagna si discute di portare a 67 anni l’età di pensionamento. In Francia il dibattito sul finanziamento del sistema pensionistico resterà, per ora, in stand-by.

Secondo quanto apparso i lavoratori tedeschi, spagnoli ed inglesi dovranno lavorare fino a 67 anni; questa è la notizia che in meno di una settimana ha fatto irruzione nel dibattito pubblico di questi Paesi europei.

In Germania, l’innalzamento dell’età pensionabile figura nel programma del nuovo governo della grande coalizione presieduta da Angela Merkel. A partire dal 2012 i tedeschi dovranno lavorare un mese in più ciascun anno anche se l’età di 67 anni andrà a regime solo dal 2035.

In Spagna il governo socialista di José Luis Zapatero ha presentato un progetto di riforma del sistema di Sicurezza Sociale che prolunga di due anni l’età di lavoro.
Nel 2002 il suo predecessore, José Maria Aznar, aveva portato l’età pensionabile a 65 anni.

Per terminare con la Gran Bretagna, dove la Pension Commission ha ricevuto il mandato da Tony Blair di preparare una riforma che nella sostanza prevede di portare l’età minima di pensionamento a 67 anni a partire dal 2020.

Nell’Unione Europea solo la Danimarca, oggi, prevede il limite dei 67 anni per potere ricevere la pensione senza penalizzazioni.

Da parecchi anni diverse Istituzioni internazionali quali l’OCSE, il Fondo Monetario Internazionale e l’Unione Europea, raccomandano a tutti i Paesi di ritardare l’età di pensionamento. Per tali Paesi rappresentano il solo modo per riequilibrare i sistemi nazionali che non potranno tra qualche anno più fronteggiare l’allungamento della durata di vita e la curva demografica.

In Francia il rapporto Charpin sulle pensioni stabiliva che l’equilibrio attuale tra la popolazione in età da lavoro (20-59 anni) e la popolazione in età di pensionamento 60 anni e più potrebbe essere mantenuto se si sposta il limite a circa 65 anni nel 2020 e a circa 70 anni nel 2040.

Il dibattito sulla modifica dell’età legale di 60 anni, il livello più basso nell’UE, non è di attualità. Come è consuetudine, i governi in carica evitano di affrontare questo tema particolarmente spinoso anche se già qualcosa è stato fatto. Infatti, allungando la durata della contribuzione a 42,5 anni per tutti i lavoratori, la riforma delle pensioni del 2003 ha di fatto ritoccato l’età di pensionamento .

Sulla questione si prevede, per il momento, di non entrarvi più. Si attende che il Consiglio di orientamento sulle pensioni, che segue l’evoluzione dei regimi e che deve vigilare sulla stabilità del sistema, si pronunci: secondo quanto risulta dai documenti di lavoro del Consiglio la riforma Fillon del 2003 non garantirà più già a partire dal 2020 l’equilibrio del sistema per il venir meno delle risorse finanziarie.

Per ulteriori informazioni segnaliamo l’articolo “La retraite à 67 ans revient dans le débat européen ” di Ingrid Vergara, edito il 18 novembre 2005 in L'Expansion