Panorama Assicurativo Ania

🇺🇸 Influenza aviaria

Influenza aviaria: prime valutazioni assicurative


Fra timori di pandemie e attese più o meno catastrofiche lanciate dai mass media, l’industria assicurativa americana si pone di fronte alle implicazioni più concrete e immediate di uno scenario di emergenza.
Non si tratta però di visioni apocalittiche, ma di una prima valutazione critica dell’impatto per le assicurazioni della crisi dell’industria avicola statunitense.
Allo stato attuale, dalle varie tipologie di coperture sottoscritte dagli allevatori di pollame non emergono significativi segnali di allarme per il mondo assicurativo. Infatti:
- le coperture per la moria di bestiame non sono applicabili al pollame, ma sono in genere riservate ad animali di valore unitario elevato, per esempio i bovini;
- le coperture per il caso ritiro di prodotti dal mercato sono poco diffuse negli Stati Uniti, se si eccettua un’ondata prodotta negli anni scorsi dall’effetto di “mucca pazza”;
- le coperture per danni da interruzione di servizio non sono operative nel caso specifico, perché non comporta la chiusura di esercizi quali i rivenditori di pollame;
- le coperture per infortuni sul lavoro sono coinvolte nella misura in cui il virus possa trasmettersi ad addetti in allevamenti. Potenzialmente il rischio esiste;
- chiudono la rassegna le coperture per responsabilità civile, che possono sorgere nel caso di commercializzazione di prodotto infetto, difficili da prevedere nel numero e nella gravità allo stato attuale.

Da questa prima rassegna risulta quindi molto ridotta ad oggi la potenziale esposizione del settore assicurativo e riassicurativo.
L’analisi è stata condotta dall’Insurance Information Institute, per ulteriori informazioni segnaliamo l’articolo “Avian Influenza (Bird flu)” nel sito www.iii.org.