Speranze alla finestra
Il mercato assicurativo egiziano è oggi caratterizzato da una modesta diffusione di prodotti vita, polizze sanitarie e copertura obbligatorie auto.
Manca del tutto la cultura dell’assicurare i beni volontariamente, e questo segna una differenza profonda con tutte le economie avanzate.
Anche le strutture più importanti e di interesse pubblico sono interessate da questo costume. Solo cinque grandi strade sono assicurate in tutto il paese, mentre l’assicurazione dei treni è una prassi solo da due anni, ed è stata instaurata solo a seguito di un grave disastro ferroviario.
A questa carenza culturale va aggiunto che il concetto di mercato assicurativo è anch’esso nuovo. Tradizionalmente l’assicurazione è materia esclusiva di quattro compagnie di stato, e solo da poco accanto ad esse si sono affacciate compagnie straniere e piccoli operatori privati nazionali.
Questi fattori ostacolano lo sviluppo di un mercato che a detta degli esperti ha il potenziale per diventare il punto di riferimento dell’assicurazione in Medio Oriente, ma questo non è ammissibile se si prescinde da un profondo processo di riforma del mercato stesso.
Interventi massicci a questo riguardo sono necessari a livello normativo e regolamentare, per creare un contesto di regole chiare e di appetibilità per i capitali esteri.
È inoltre indispensabile intervenire sulle quattro storiche compagnie di stato, per le quali occorre prendere in considerazione l’ipotesi, per ora ancora lontana, della privatizzazione.
Per ulteriori informazioni segnaliamo l’articolo “Spreading the world” di Strine Nars, edito in Al-Ahram Weekly on-line del 2-8 giugno 2005, http://weekly.ahram.org.eg/2005/745/ec8.htm.