Panorama Assicurativo Ania

🇺🇸 R.C. Professionale, Analisi dei mercati

Reati di stampa: un business per soli specialisti


Assicurare giornali e altri strumenti di diffusione dell’informazione contro il rischio di essere condannati a versare risarcimenti per diffamazione è materia di competenza di pochi e specializzati operatori.

Nonostante l’esplosione di testate informative registrata negli ultimi anni negli Stati Uniti, il numero di compagnie che offre questa particolare tipologia di copertura non si è adeguato. La gran parte del business è appannaggio di soli tre operatori: Media/Professional Insurance, Chubb e Mutual of Bermuda.

I pochi addetti ai lavori giustificano la ristrettezza dell’offerta con la complessità nel definire una copertura che va sempre adattata caso per caso. Sono rilevanti lo stile giornalistico della testata, le eventuali precedenti denunce ricevute, il grado e il mezzo di diffusione della pubblicazione.
A questo riguardo va tenuto presente che i prodotti tradizionali non sono più adeguati alle nuove forme di diffusione dell’informazione, le quali, a cominciare da internet, garantiscono una diffusione maggiore e quindi una potenziale maggiore efficacia diffamatoria.

Questo spiega l’esigenza di competenze articolate e specialistiche per offrire prodotti assicurativi nuovi, adatti alle nuove esigenze e necessariamente più costosi per gli assicurati in quanto più ampio e più complesso è il rischio da coprire.
Fra i fattori che disincentivano le compagnie dall’entrare nel business non è menzionata la propensione del giudice americano nella concessione dei risarcimenti.

Per ulteriori informazioni segnaliamo l’articolo “Only a few companies will insure newspapers” di Brett Arends, edito il 19 febbraio 2005 in The Boston Herald, http://news.bostonherald.com.