Panorama Assicurativo Ania

🇺🇸 Terrorismo

USA: GLI EFFETTI FISCALI DEL RINNOVO DEL TRIA

L. Dixon, R.J. Lempert, T. LaTourrette, R.T. Reville


Rand
www.rand.org



Il TRIA (Terrorism Risk Insurance Act) è il piano varato a seguito dell’attacco alle Torri Gemelle che prevede un intervento federale a supporto dell’industria assicurativa privata in caso di atti terroristici su suolo americano.

La sua imminente scadenza – fine 2007 – e l’opportunità del suo rinnovo sono uno dei temi di rilevanza assicurativa più dibattuti in questi mesi al Congresso americano.

Le correnti di pensiero sul tema individuano in genere tre opzioni:
- scadenza senza rinnovo, con conseguente uscita del governo federale da ogni forma di supporto all’industria assicurativa privata in caso di attacco;
- rinnovo alle condizioni attuali, magari con un progressivo alleggerimento degli impegni a carico del governo federale, come già avvenuto a fine 2005 per il primo rinnovo del TRIA;
- potenziamento del piano includendo tipologie di rischi oggi esclusi, quali gli attacchi con armi non convenzionali.

L’analisi di queste opzioni è stata l’oggetto di un precedente rapporto di RAND, segnalato in Panorama Assicurativo di luglio 2007.

Questo studio riprende in considerazione la problematica dell’opportunità di rinnovare o meno il piano, ma la esamina da un punto di vista completamente differente, quello degli impatti sul contribuente. Si tratta del primo studio che valuta gli effetti economici a carico della collettività in relazione all’esistenza o meno del TRIA.

Lo studio confronta le prestazioni dell’attuale piano con quelle derivanti da soluzioni governative alternative, collocandole in vari possibili scenari.

Secondo gli autori, l’attuale TRIA genera sensibili risparmi per i contribuenti.
In prima battuta questo avviene perché la presenza del TRIA permette a più compagnie di stare sul mercato e quindi di coprire più rischi. In caso di attacco, gli oneri federali derivanti dal TRIA sarebbero molto più contenuti rispetto a quelli cui dovrebbe fare fronte lo Stato in assenza di ogni copertura.
Questo, in particolare, si verifica in caso di attacchi con danni contenuti – fino a 40 miliardi di dollari (28 miliardi di euro)-, che sono statisticamente più probabili.
Tuttavia, anche in caso di attacchi con danni di valore superiore a tale soglia, il TRIA attuale produrrebbe tangibili benefici per i contribuenti in termini di minori esborsi incrementali di natura fiscale volti a finanziare gli oneri a carico dello Stato.

Benefici analoghi sarebbero riscontrabili anche con l’estensione del TRIA ai danni da attacchi con armi non convenzionali, soluzione che oggi sembra molto probabile in caso di rinnovo del piano.

Lo studio è stato elaborato dal Center for Terrorism Risk Management Policy del Rand, un istituto di ricerca indipendente focalizzato su tematiche di forte rilevanza pubblica quali sicurezza nazionale, terrorismo, demografia, tutela dell’ambiente, salute.