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BANCA D'ITALIA: IL RISPARMIO FINANZIARIO E L'INDEBITAMENTO DELLE FAMIGLIE

Banca d'Italia



All’interno della relazione annuale per il 2007 della Banca d’Italia, presentata lo scorso 31 maggio, è riportata, come di consueto, una sezione relativa al risparmio e all’indebitamento delle famiglie.

Il risparmio finanziario delle famiglie italiane ha proseguito nel 2007 la sua tendenza alla riduzione, risultando pari a 52 miliardi, il 3,4% del PIL (era pari a 68 miliardi, il 4,6% del PIL, nel 2006).

La ricchezza netta delle famiglie italiane, costituita dallo stock di attività finanziarie e reali al netto delle passività, risulta pari a circa otto volte il reddito disponibile, un valore sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente. Il rapporto tra ricchezza netta e reddito è più elevato di quello osservato in Germania, negli Stati Uniti e in Giappone; è in linea con quello della Francia e del Regno Unito. L’alto valore del rapporto, sottolinea la Banca d’Italia, è dovuto alla maggior incidenza della ricchezza immobiliare e al minore indebitamento delle famiglie italiane.

Per quanto attiene alla composizione delle attività finanziarie, nel 2007 gli italiani hanno ridotto le quote di fondi comuni italiani e, per la prima volta, gli investimenti in prodotti assicurativi. Hanno inciso su tali tendenze il peggioramento delle condizioni dei mercati finanziari nella seconda metà del 2007. L’aumento dei rendimenti ha favorito gli investimenti in titoli a medio-lungo termine e in depositi a più lunga scadenza. La turbolenze dei mercati hanno portato ad una ricomposizione del portafoglio verso strumenti meno rischiosi.

Alla fine del 2007 i debiti finanziari delle famiglie italiane erano pari al 50% del reddito disponibile (47% nel 2006), un valore ancora nettamente inferiore a quello dell’area Euro (circa il 90%) e degli altri Paesi industrializzati. Dall’inizio di questo decennio la crescita dei prestiti alle famiglie italiane è stata elevata: 11,5% in media all’anno per i prestiti totali e oltre il 15% per quelli relativi all’acquisto di abitazioni. L’aumento del debito è stato favorito dal basso livello dei tassi di interesse e si è associato a un rialzo dei prezzi degli immobili.