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CATASTROFI NATURALI E CATASTROFI MAN-MADE: L’ANDAMENTO DEL 2007

Swiss Re



Anche se il 2007 non sarà ricordato come un anno particolarmente negativo quanto a frequenza e intensità di eventi catastrofali, il bilancio in termini di vittime e di danni si presenta molto pesante.
In particolare, si conferma la tendenza all’aumento del numero dei danni registrati e della loro onerosità.

Considerando congiuntamente eventi naturali e calamità causate dall’uomo (“man-made”), lo scorso anno si sono registrate circa 21.500 vittime.
Le 14.600 vittime di calamità naturali sono in prevalenza attribuibili a tempeste e inondazioni. I paesi più colpiti sono stati Bangladesh, India, Cina e Pakistan.
Le 6.900 vittime di catastrofi “man-made” sono invece riconducibili principalmente a sciagure del mare.

Per quanto riguarda i danni materiali e i sinistri assicurati, il bilancio dell’anno appena trascorso è stato particolarmente grave per l’Europa ed ha avuto le sue massime manifestazioni nell’uragano Kyrill e nelle alluvioni estive in Gran Bretagna.

Su scala mondiale, i danni materiali sono ammontati a 70 miliardi di dollari (45,3 miliardi di euro), di cui 27,6 miliardi (17,8 miliardi di euro) assicurati. Per l’industria assicurativa si tratta di un conto particolarmente salato se si considera che, rispetto al 2006, il dato è cresciuto di 10,6 miliardi di dollari (6,8 miliardi di euro).

Tendenzialmente, si impongono due priorità per il settore assicurativo:
- la definizione di più efficaci modelli di tariffazione per il rischio di alluvione, a fronte della maggiore frequenza e della crescente onerosità in termini di danni prodotti;
- lo sviluppo di un sistema affidabile di trasferimento dei rischi catastrofali verso il mercato dei capitali.