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🇮🇹 Risparmio famiglie

LA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE ITALIANE 1995-2005

Banca d’Italia



Nel 2005, l’ammontare complessivo della ricchezza netta delle famiglie italiane era pari a circa 7.800 miliardi di euro, equivalenti a 345.000 euro per famiglia e a 134.000 euro pro capite.
E’, questo, uno dei risultati dello studio condotto da Banca d’Italia sulla ricchezza delle famiglie italiane nel periodo 1995 – 2005, pubblicato come supplemento al Bollettino Statistico del 19 dicembre 2007.
Nel decennio preso in considerazione, la ricchezza netta complessiva è cresciuta in valore nominale di circa l’84%; l’aumento in termini pro capite è analogo, mentre è inferiore l’incremento in termini di media familiare (60%) essendo il numero delle famiglie aumentato, nel periodo, di circa il 16%.

Nel confronto internazionale, gli italiani risultano avere un valore della ricchezza netta familiare abbastanza elevato. La ricchezza in abitazioni delle famiglie italiane è pari a quattro volte il reddito disponibile, un valore simile a quello del Regno Unito, inferiore a quello della Francia e superiore a quello di Germania e Stati Uniti. Le attività finanziarie sono quasi quattro volte il reddito delle famiglie in Italia, un rapporto di poco inferiore a quello degli Stati Uniti e del Regno Unito ma superiore a quello di Germania e Francia. Per contro, l’ammontare delle passività delle famiglie italiane, pari al 66% del reddito disponibile, risulta il più basso fra tutti i paesi considerati.

La suddivisione della ricchezza tra attività reali (immobili, oggetti di valore, terreni, ecc.) e attività finanziarie risente dell’andamento dei mercati immobiliare e borsistico. Nel periodo tra il 1995 e il 2000, la quota di ricchezza netta investita in attività finanziarie è cresciuta, passando dal 41% al 50%, per poi diminuire fino al 44,6% nel 2005. L’andamento delle attività reali è stato speculare, diminuendo nel primo quinquennio e passando invece, nel secondo quinquennio, dal 59% al 63,1% della ricchezza netta. Le passività finanziarie (mutui, credito al consumo, ecc.) registrano un incremento costante dal 1995 al 2005, passando dal 6% al 7,7% della ricchezza netta.