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🇪🇺 Demografia

EUROPA: PRIME STIME SULL'EVOLUZIONE DEMOGRAFICA PER IL 2006

G.Lanzieri


Eurostat
http://epp.eurostat.ec.europa.eu/


L’Eurostat ha di recente pubblicato, in un suo bollettino statistico, le prime stime demografiche della popolazione europea per il 2006.

Sulla base dei dati mensili disponibili e delle previsioni nazionali, l’Istituto statistico europeo ha realizzato delle previsioni sulle nascite, sui decessi e sul saldo migratorio internazionale nel 2006 e stimato la popolazione al primo gennaio 2007 per 34 Paesi, ricomprendendo nel totale i 27 Paesi dell’UE, i tre Paesi candidati (Croazia, Macedonia e Turchia) e i 4 Paesi dell’Area di libero scambio (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera).

La popolazione dei 27 Stati membri dovrebbe raggiungere circa i 500 milioni di abitanti al primo gennaio 2007, dopo un aumento di circa 2 milioni di persone nel 2006, che corrisponde ad un tasso di crescita dello 0,37%. Questo tasso è inferiore a quello degli anni precedenti (0,40% nel 2005 e 0,46% nel 2004).

Tale risultato si spiega con una riduzione attesa, in rapporto all’anno precedente, del saldo migratorio positivo, non compensato dall’aumento del saldo naturale.

Quest’ultimo dovrebbe fare registrare una leggera ripresa, grazie ad un aumento del numero dei nati vivi dell’1,1% e alla riduzione del numero dei decessi in rapporto all’anno precedente.

L’ufficio statistico ha previsto che le migrazioni siano la principale componente della crescita della popolazione; questo è il caso per tutti i 27 Paesi dell’UE.

In funzione delle difficoltà incontrate dai diversi Paesi per misurare i flussi migratori, alcuni di loro utilizzano, per determinare l’ammontare effettivo della popolazione alla fine di ciascun anno, delle stime provvisorie delle migrazioni, che dovranno essere riviste in occasione del prossimo censimento. I dati sul saldo migratorio corretto a partire dal 2001 dovrebbero essere trattati con prudenza.

Dai dati si evidenzia che la zona orientale dell’UE è colpita da un regresso demografico, visto che, in diversi di questi Paesi, la riduzione della componente naturale dovrebbe accompagnarsi ad un saldo migratorio negativo.

Eurostat classifica i Paesi in tre gruppi, sulla base delle diverse tendenze demografiche.

Un primo gruppo, composto da 12 Paesi (Belgio, Finlandia, Danimarca, Regno Unito, Svezia, Francia, Lussemburgo, Norvegia, Cipro, Malta, Svizzera e Liechtenstein), dovrebbe raggiungere in media un tasso di fecondità elevato e un tasso di mortalità moderato. Il tasso lordo di crescita naturale positivo è sostenuto da un tasso lordo del saldo migratorio elevato che determina un tasso di crescita totale rilevante.

Un secondo gruppo, comprendente 11 Paesi (Repubblica Ceca, Portogallo, Grecia, Italia, Austria, Slovenia, Germania, Polonia, Slovacchia, Olanda e Macedonia), presenta in media un debole tasso sia di fecondità sia di mortalità, un tasso di crescita naturale prossimo allo zero, visto che queste due componenti si controbilanciano nella maggior parte di questi Paesi. Il saldo migratorio è relativamente debole e talvolta negativo, mentre il tasso lordo di crescita totale che ne risulta è modesto.

Un terzo gruppo, costituito da 7 Paesi (Belgio, Lituania, Lettonia, Estonia, Ungheria, Romania e Croazia), si caratterizza per un debole tasso di fecondità, un elevato tasso di mortalità e un tasso di crescita naturale negativo. I deboli livelli di saldo migratorio, negativo nella maggiore parte dei casi, non compensano il tasso di crescita naturale negativo e, di conseguenza, tutti questi Paesi vedranno ridursi la propria popolazione.