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🌎 Sicurezza stradale

GIOVANI E SICUREZZA STRADALE: UN’EMERGENZA PLANETARIA

World Health Organization



In occasione della prima edizione della Settimana Mondiale per la Sicurezza Stradale indetta dall’ONU (23-27 aprile 2007), l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato un rapporto che denuncia la piaga delle giovani vittime di incidenti sulla strada.

A livello mondiale sono oltre 1.200.000 le persone che muoiono in incidenti ogni anno. Di questi, sono ogni giorno 1.000 le giovani vittime. Un dato allarmante, che fa della strada la prima causa di morte a livello planetario per la classe di età fra i 15 e i 19 anni e la seconda causa di morte nelle classi fra 10 e 14 e fra 20 e 24 anni.
A questi dati vanno aggiunti milioni di feriti ogni anno.

I giovani sono particolarmente esposti ai pericoli della circolazione perché spesso coincidono con i cosiddetti utenti deboli, ossia pedoni, ciclisti, motociclisti e passeggeri di mezzi pubblici.

Il fenomeno tende ad accentuarsi nei paesi meno sviluppati o di recente sviluppo economico, dove la concomitanza di fattori logistici e culturali generano spesso un mix mortale. Fra questi vanno citati:

- la mancanza di una progettazione di servizi di trasporto che abbia cura degli utenti deboli, con conseguente tendenza a utilizzare i mezzi disponibili in modo inadeguato. È il caso del sovraccarico di mezzi pubblici e privati;
- la non conoscenza delle regole di circolazione;
- l’inesperienza alla guida non solo individuale ma anche collettiva, tipica dei paesi di rapida industrializzazione, caratterizzati da un’esplosione nella disponibilità di mezzi a cui non corrisponde un adeguamento delle reti stradali;
- la mancanza di una cultura della prevenzione che passi da un’educazione stradale adeguata fin dalla prima infanzia.

Questo studio evidenzia alcune strategie che andrebbero perseguite per limitare la vulnerabilità dei giovani per la strada, fra le quali il varo di normative dedicate e un deciso impegno in termini di educazione alla sicurezza.

Contrastare questo fenomeno è un imperativo non solo sociale, ma anche economico. Per molti Paesi in via di sviluppo il costo annuo degli incidenti stradali pesa fino all’1,5% del PIL, e spesso da solo supera l’ammontare complessivo degli aiuti internazionali ricevuti.