Panorama Assicurativo Ania

Gravi invalidità, Dipendenza

ANZIANI E NON AUTOSUFFICIENZA: TENDENZE AL 2030 IN 12 PAESI OCSE


Organisation for Economic Co-operation and Development
http://www.oecd.org/



Secondo le ultime previsioni dell'OCSE, il miglioramento delle condizioni di salute non sarà in grado di compensare gli effetti dell'invecchiamento della popolazione, rendendo così probabile un aumento dell'incidenza dei casi - e dei costi - della non autosufficienza.

L’invecchiamento della popolazione e le prospettive di una sempre maggiore longevità spingono verso un aumento del numero di anziani in condizioni di disabilità, così come definita dai criteri ADL, ossia l’incapacità di svolgere attività basilari della vita quotidiana.

Con lo studio in questione, l’OCSE intende dare un quadro delle più recenti tendenze di questo fenomeno, esaminando i principali fattori che spiegano le diverse situazioni tra paese e paese, i trends futuri e le iniziative di politica sociale ed economica da adottare per governare questo fenomeno.

Oggetto dello studio sono le tendenze della disabilità previste, da oggi al 2030, nella popolazione di età superiore ai 65 anni in dodici Paesi: Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Italia, Giappone, Olanda, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti.

Fra questi, in cinque casi (Danimarca, Finlandia, Italia, Olanda e Stati Uniti) si è verificata negli anni passati una diminuzione dei tassi di disabilità della popolazione anziana. In tre Paesi (Belgio, Giappone e Svezia), al contrario, questo rapporto è aumentato, mentre in Australia e in Canada il tasso è stato sostanzialmente stabile. Per Francia e Regno Unito, infine, non è possibile identificare un trend univoco, in quanto i dati disponibili risultano contraddittori.

Non è facile, secondo gli autori, individuare in maniera univoca i principali fattori che hanno causato andamenti così differenti nei diversi paesi. Tra le cause possibili, l’incidenza di alcune malattie croniche che, tuttavia, aumenta uniformemente in tutti le nazioni considerate.

Secondo l’OCSE, quindi, non è prudente attendersi una riduzione dei tassi di disabilità, in quanto gli effetti dei miglioramenti nelle politiche sanitarie da un lato, e dell’invecchiamento della popolazione dall’altro, sono destinati – probabilmente - a controbilanciarsi.

E’ una conclusione, questa, supportata dalle stesse previsioni dello studio che, sulla base di due scenari, “statico” e “dinamico”, delinea l’andamento possibile, da oggi al 2030, del tasso di disabilità nei dodici Paesi.

Nello scenario “statico”, che si limita a proiettare al futuro i tassi di disabilità attuali, si verificherà, in relazione alle dinamiche demografiche, un forte aumento della popolazione non-autosufficiente.

Nello scenario “dinamico”, in cui vengono presi in considerazione i trend storici dei singoli Paesi, la situazione è molto variabile, confermando comunque – per tutti i Paesi – una stabilità o un aumento dei tassi di disabilità.

Secondo il rapporto è quindi necessario migliorare la capacità di rispondere ai crescenti bisogni assistenziali. Contemporaneamente, è importante adottare politiche sociali e sanitarie che vadano nella direzione della tutela della salute, della prevenzione della disabilità e dell’integrazione fra sistema assistenziale pubblico e strumenti integrativi di natura privata.