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🇺🇸 Rischio terrorismo, Sanità

IL TRIA E' LA RICETTA GIUSTA?

Congressional Budget Office


L’amministrazione federale americana analizza i risultati del provvedimento straordinario varato per garantire coperture contro il rischio terrorismo. A pochi mesi dalla scadenza naturale la questione dell’opportunità del suo rinnovo è al centro dell’attenzione di tecnici e politici

Il Terrorism Risk Insurance Act è stato varato alla fine del 2002 per permettere di mantenere l’offerta di coperture contro il rischio terrorismo da parte delle compagnie assicurative, scoraggiando in questo modo sia uscite dal business, sia aumento dei premi a livelli proibitivi a seguito dei fatti dell’11 settembre.

Questi obiettivi sono stati perseguiti stabilendo il per governo federale l’impegno di farsi carico, fino a un massimo di 100 milioni di dollari l’anno, del 90% degli indennizzi dovuti dalle compagnie in virtù di coperture contro il rischio terrorismo. Tale impegno configura per il governo federale un ruolo di riassicuratore.

In vista della sua scadenza fissata per il 31 dicembre 2004, il TRIA è stato oggetto di un’analisi da parte del Congressional Budget Office (CBO), l’organo del Congresso deputato a supportarne le scelte di carattere economico.

Secondo il CBO il TRIA ha assolto ottimamente il suo compito primario, quello di evitare reazioni violente, essenzialmente uscite dal mercato da parte di compagnie assicurative e proprietari di immobili.
Tuttavia l’esistenza del TRIA, in sostanza una assicurazione a premio zero, non ha incentivato comportamenti di prevenzione da parte dei proprietari di immobili quali investimenti in piani di disaster recovery e diversificazione del rischio. Invece il cambiamento della prospettiva del terrorismo da rischio di breve termine a rischio di lungo, dovrebbe spingere ad assumere questi comportamenti preventivi e ad applicarli anche in fase di progettazione e localizzazione degli immobili.
Tali comportamenti andrebbero tenuti in considerazione in sede di valutazione del rischio da parte delle compagnie, che secondo il CBO avrebbero decisamente migliorato la propria capacità assuntiva per questo rischio nell’ultimo triennio.

Il rapporto prende dunque in considerazione la fattibilità di un mancato rinnovo del TRIA con assunzione del rischio da parte dei settori assicurativo e riassicurativi, anche ricorrendo a forme alternative di copertura quali l’emissione di bond catastrofali. Tale soluzione riporterebbe il peso del rischio sul settore privato, spostandolo dai contribuenti americani sul quale attualmente pesa.

Il CBO non si esime però dal mettere in guardia dalle complicazioni che deriverebbero da un mancato rinnovo. In primo luogo i riassicuratori non muterebbero la loro politica di non assunzione di rischi susseguenti ad attacchi nucleari, biologici o chimici. Questa esclusione avrebbe gravi ripercussioni per le compagnie di assicurazione soprattutto sulle polizze per infortuni sul lavoro, che richiedono coperture per tutte le tipologie di sinistro.

In secondo luogo il CBO sottolinea che un attentato di grande proporzioni dopo la scadenza del TRIA probabilmente metterebbe in grave crisi il mercato assicurativo e sarebbe renderebbe impossibile assicurare i rischi più gravi.