Panorama Assicurativo Ania

🇪🇺 Pensioni

TRATTAMENTO FISCALE DISCRIMINATORIO PER GLI OPERATORI STRANIERI IN SVEZIA


Commissione Europea
http://www.europa.eu.int/comm/index_it.htm



La Commissione Europea, per mezzo del commissario alla fiscalità László Kovács, ha chiesto alla Svezia di modificare la legislazione fiscale sulle pensioni in quanto essa determina un trattamento fiscale discriminatorio nei confronti degli operatori stranieri.

La normativa svedese statuisce la non deducibilità dei contributi versati dai datori di lavoro a favore dei loro dipendenti presso operatori stranieri e la deducibilità per quelli versati presso operatori domestici. La tassazione sui rendimenti del capitale investito in polizze assicurative straniere avviene ad un’aliquota pari al 27% superiore rispetto a quella applicata sui rendimenti provenienti da capitali investiti in polizze offerte da assicuratori svedesi - pari al 15%. Tale normativa prevede la presenza di obblighi di comunicazione alle Autorità fiscali svedesi più stringenti per l’assicurato che sottoscrive polizze offerte da assicuratori stranieri.

La Commissione considera che tale legislazione scoraggi da un lato gli operatori stranieri ad offrire i propri servizi sul mercato svedese e dall’altro gli individui a sottoscrivere polizze assicurative offerte dagli stessi, costituendo in tal modo un ostacolo alla libera prestazione dei servizi ed al libero movimento dei capitali, che sono garantiti dal Trattato CE e dall’accordo sul SEE.

La Corte di Giustizia si era pronunciata al riguardo già nel giugno 2003 nella Causa (C-422/01), giudicando la legislazione svedese incompatibile con il Trattato CE. Nell’ottobre dello scorso anno il governo svedese aveva proposto una modifica della normativa che prevedeva una riduzione dell’aliquota fiscale dal 27% al 15% ma non prevedeva nulla né in merito alla deducibilità dei premi né sugli obblighi di comunicazione.

La richiesta formale della Commissione è stata rivolta sotto forma di avviso motivato che rappresenta la seconda fase della procedura di infrazione prevista dall’articolo 226 del Trattato CE.