Panorama Assicurativo Ania

🇫🇷 Tutela Giudiziaria

RIFORMA DELL’ASSICURAZIONE TUTELA GIUDIZIARIA

Le Journal Officiel de la République Française



L’Assemblea Nazionale (l’equivalente della Camera dei Deputati italiana) ha approvato l’8 febbraio in via definitiva il testo di legge che riforma l’assicurazione tutela giudiziaria.

La nuova normativa apporta importanti innovazioni alla disciplina in vigore dal 1976 e già oggetto di revisione nel 1989.
Due sono gli elementi di particolare importanza:
- l’obbligo per l’assicurato di avvalersi di un professionista non legato alla compagnia qualora la controparte sia assistita da un legale;
- il divieto per le compagnie di pattuire con i legali, con cui detengono rapporti stabili di collaborazione, compensi calcolati sulla base di tariffari previamente condivisi.

Le due associazioni di categoria, FFSA e GEMA, hanno preso fermamente posizione contro questi due aspetti della riforma.

Circa il primo punto è stato rilevato che delle attuali 300.000 controversie gestite tramite polizza di tutela legale, ben il 70% riesce ad essere risolto in via conciliativa senza ricorso ad avvocati ma facendo riferimento ai legali delle compagnie. Con la riforma, questa procedura è inapplicabile se la controparte fa riferimento ad un avvocato, e ciò comporterebbe un aggravio di costi legali a carico dell’assicurato nell’ordine di 700 euro.

Circa il secondo punto, la mancanza di accordi compagnia-avvocato genererebbe un aumento generale del costo della prestazione del professionista che si rifletterebbe o in un aumento del premio chiesto all’assicurato, qualora la polizza copra tutto il costo della prestazione dell’avvocato, o nel pagamento diretto di una parte della parcella dell’avvocato da parte dell’assicurato, qualora si mantenessero gli attuali livelli di premio.

Entrambe le misure di fatto finirebbero, secondo le associazioni di settore, per generare maggiori costi per l’assicurato e rendere più difficoltoso l’accesso all’assistenza legale soprattutto per i ceti meno abbienti.