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STATI UNITI: IL PENSION PROTECTION ACT 2006 AIUTA IL LAVORATORE NELL’OTTENIMENTO DELLA CONSULENZA SUI PIANI 401K


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Negli anni 80 i piani 401K erano considerati la forma previdenziale privilegiata dai lavoratori autonomi e dai precari.

A differenza dei tradizionali piani pensionistici occupazionali, dove i gestori professionali investono il patrimonio nell’interesse dei lavoratori, nei piani 401K è accordata piena libertà ai partecipanti di fare le proprie scelte di investimento.
I dati degli ultimi venti anni hanno evidenziato che l’inesperienza dei partecipanti è risultata penalizzante in termini di risultati raggiunti.

Il Pension Protection Act 2006, che si riporta in allegato, entra in vigore da quest’anno e si propone di risolvere questo problema permettendo a chi sponsorizza il piano di fornire consulenza finanziaria ai partecipanti dei piani 401K, proteggendo se stessi dalla responsabilità per perdite occorse al partecipante al piano a seguito della consulenza prestata.

Con l’approvazione del Pension Protection Act 2006 il Congresso ha riconosciuto che gli sforzi compiuti per l’educazione dei lavoratori americani sul tema del risparmio previdenziale sono stati inadeguati.

Sedondo l’ERISA Act del 1974, il consulente finanziario che fornisce una consulenza ai partecipanti ad un piano 401K è considerato un fiduciario del piano. In funzione di tali disposizioni, i consulenti devono mantenere un alto standard di professionalità nell’educare i partecipanti. Questi fiduciari devono sempre consigliare al meglio i partecipanti tutelando i loro interessi.
Se ad esempio un consulente si trova a dovere consigliare un opzione di investimento che gli frutta un’alta commissione si troverà ad avere commesso una transazione proibita ai sensi dell’ERISA Act.

La riforma si prefigge l’obiettivo di chiarire lo standard di consulenza per i consulenti finanziari che provvedono a formare i partecipanti al piano, istituendo una nuova figura definita “consulente fiduciario”. Con la nuova legge, un consulente fiduciario non si troverà ad avere commesso una transazione vietata se il suo compenso è standard; in questo caso il consulente riceve lo stesso compenso indipendentemente dalla tipologia di investimenti selezionati. Alternativamente, il compenso non sarà standard se la consulenza finanziaria è fornita mediante un motore di calcolo.

Inoltre, al fine di qualificare i sopra menzionati divieti in fase di transazione, il consulente finanziario non può esercitare discrezionalmente la propria attività su un partecipante al piano, deve dimostrare che il proprio onorario è leale e ragionevole, deve aggiornare per iscritto lo status di co-fiduciario e deve avere certificati i propri servizi da parte di un soggetto terzo.

Lo sponsor del piano ha comunque un reale vantaggio dalla nuova legislazione, in quanto essa introduce una misura sicura che permette al datore di lavoro di evitare le responsabilità per perdite occorse al lavoratore a seguito di una scelta di investimento sbagliata.

Secondo questa disposizione, uno sponsor di un piano pensionistico deve mostrare di avere prudentemente scelto un consulente fiduciario qualificato, che il consulente aggiorni il proprio status di co-fiduciario per iscritto, che le spese caricate dal consulente siano corrette e oneste, e che lo sponsor del piano monitori il consulente.

Sebbene con il Pension Protection Act 2006 passi in avanti siano stati compiuti, non è ancora chiara la direzione verso la quale la disciplina dovrebbe essere implementata.

Secondo un esperto del settore, un modello di consulenza dovrebbe verificare il rispetto delle procedure da parte dello sponsor del piano, riesaminare la composizione demografica dei partecipanti, sviluppare una consulenza finanziaria qualificata ai sensi dell’Act, fornire una consulenza che prenda in considerazione un minimo di rischio e l’orizzonte temporale degli investimenti del partecipante al piano, tutto certificato annualmente al fine di assicurare che la procedura sia prudente da parte del consulente fiduciario che presta la propria attività.


Per ulteriori informazioni segnaliamo l’articolo “The Private Sector: New Law Makes it Easier for Workers to Get Advice on 401(k)s”, edito il 2 gennaio 2007 in Post-Gazette.com