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OLANDA: “L’ATTIVITÀ DI BACK OFFICE SUI SERVIZI ASSICURATIVI È DA ASSOGGETTARE AD IVA”


Corte di Giustizia
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Con la sentenza del tre marzo scorso la Corte di Giustizia si è pronunciata sulla questione pregiudiziale C-472/03, ex art. 234 del Trattato CE, sollevata dallo Hoge Raad der Nederlanden in Olanda, in merito all’interpretazione dell’art. 13, parte B, lett.a) della sesta Direttiva n.77/388/CEE, in materia di armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alle imposte sulla cifra di affari – sistema comune di imposta sul valore aggiunto.

Tale pronuncia prendeva origine dalla controversia sorta a seguito del rifiuto da parte delle Autorità olandesi di esentare dall’Iva le attività di back office nel settore assicurativo vita prestate dalla società di diritto olandese con sede a Rotterdam, denominata Andersen Consulting Management Consultants (ACMC) e facente parte dell’Arthur Andersen & Co.Accountants, a favore della Compagnia assicurativa Royal Nederland verzekeringsgroep N.V., Universal Leven (UL).

Il 26 maggio 1997, la UL, società operante nel mercato assicurativo vita tramite intermediari assicurativi, e la ACMC avevano concluso un contratto di collaborazione che prevedeva che quest'ultima effettuasse per conto della UL varie attività qualificate in contratto come attività di «back office», come l’accettazione delle domande di assicurazione, il trattamento delle modifiche contrattuali e tariffarie, l’emissione, l’amministrazione e la cessazione delle polizze, la gestione dei sinistri, la fissazione e il pagamento delle commissioni agli intermediari, lo sviluppo e la gestione della tecnologia dell’informazione, la trasmissione di informazioni alla UL e agli intermediari, l’elaborazione di relazioni per i contraenti e per altri terzi.
La ACMC affidava l’esecuzione di tali attività alla propria divisione Accenture Insurance Services (AIS), avente sede nello stesso stabile della UL.

Nella dichiarazione del settembre 1998 l’Andersen Consulting Management Consultants dichiarava di avere pagato 10.000 fiorini olandesi a titolo di IVA; ritenendo però che le attività di back office esercitate per la UL non fossero soggette ad IVA, ne richiedeva il rimborso che però veniva negato dalla Amministrazione finanziaria olandese.

Avverso tale rifiuto l’ACMC propose un ricorso dinanzi al Tribunale di primo grado il quale lo accoglieva con sentenza dell’ottobre 2001, motivando con il fatto che con la loro collaborazione la UL e la ACMC hanno inteso mettere in comune l’esperienza di ognuna di esse al servizio di uno stesso obiettivo, e cioè la gestione di una impresa assicurativa. In questo modo, secondo il giudice, le attività realizzate dalla ACMC per la UL non potevano essere analizzate come prestazioni di servizi economici soggette ad IVA.

Il Segretario di Stato delle finanze olandese presentò un ricorso per cassazione avverso la sentenza del Tribunale di primo grado dinanzi allo Hoge Raad der Nederlanden il quale ritenne che le attività di back office non potessero beneficiare dell’esenzione IVA in quanto operazioni di assicurazione.
A rafforzare tale tesi, da un lato, i documenti acquisiti agli atti e gli accertamenti del tribunale di primo grado, dai quali risultava evidente che la UL ha assunto da sola i rischi inerenti all’esercizio di attività assicurativa e, dall’altro, che i contratti di assicurazione sono stati sottoscritti a nome della UL e non della ACMC.

Il Tribunale di ultima istanza si interrogò sulla nozione di «prestazioni di servizi effettuati da un intermediario di assicurazione» ai sensi dell’art. 13, parte B, lett. a), della sesta direttiva, rilevando che taluni elementi caratteristici di tale nozione, come la necessità di un nesso diretto tra il soggetto passivo e gli assicurati, sembravano nella presente fattispecie fare difetto.
Aggiunse, tuttavia, che le attività di back office costituiscono servizi inerenti a operazioni di assicurazione nell’ambito delle quali la ACMC interviene in ampia parte come intermediario; in una prima fase tra gli intermediari di assicurazione e la UL trattando le domande di assicurazione da questi trasmesse e stipulandole, perlopiù, a nome della UL, e successivamente, tra quest'ultima e i contraenti intervenendo a nome della UL nei confronti degli stessi in pendenza del contratto e in caso di cessazione di questo.

Ciò considerato, lo Hoge Raad der Nederlanden ha deciso di sospendere il procedimento e di sottoporre alla Corte di Giustizia la seguente questione pregiudiziale: se per un soggetto passivo d’imposta che abbia concluso un accordo con una società di assicurazione sulla vita, che prevede, dietro corrispettivo e con l’aiuto di personale qualificato, esperto nel campo assicurativo, di provvedere alla maggior parte delle attività materiali connesse alle operazioni di assicurazione, tali attività rientrino o meno nella nozione di “prestazioni di servizi relative a operazioni di assicurazione e riassicurazione, effettuate dai mediatori e dagli intermediari di assicurazione” ai sensi dell’art. 13, parte B, lett. a), della sesta direttiva e di conseguenza se siano escluse dall’ambito di applicazione dell’IVA.

Nel presente procedimento la Corte è stata invitata a fornire esclusivamente l’interpretazione della nozione di «prestazioni di servizi relative a operazioni di assicurazione effettuate dai meditatori e dagli intermediari di assicurazioni» ai sensi dell’art. 13, parte B, lett. a), della sesta direttiva e a precisare se tale nozione, che non è definita nella detta direttiva, contempli attività come quelle di cui alla causa a qua.

Si è quindi constatato che, pur contribuendo al contenuto essenziale delle attività di una impresa di assicurazioni, i servizi resi dalla ACMC alla UL non costituiscono operazioni di assicurazione ai sensi dell’art. 13, parte B, lett. a) della sesta direttiva e neppure costituiscono prestazioni caratteristiche di un intermediario di assicurazione.

Pertanto, alla luce di quanto precede, l’attività di back office dell’ACMC, consistente nel rendere servizi, dietro remunerazione, ad una impresa di assicurazione non costituiscono prestazioni di servizi di carattere assicurativo effettuate da un mediatore o da un intermediario di assicurazione.