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🇯🇵 Demografia

GIAPPONE: LE PROIEZIONI DELLA POPOLAZIONE DAL 2001 AL 2050


National Institute of Population and Social Security Research TOKYO JAPAN
http://www.ipss.go.jp/index-e.html





Nel documento allegato è possibile consultare le proiezioni della popolazione giapponese realizzate nel gennaio del 2002, raccolte all’interno di una pubblicazione resa disponibile on-line dall’Istituto Nazionale di Ricerca sulla popolazione e la sicurezza sociale giapponese che analizza in particolare:
- il trend della popolazione totale;
- il trend delle tre principali fasce di popolazione;
- le modifiche nella piramide della popolazione;
- il trend dell’indice di dipendenza;
- il trend del tasso naturale di crescita della popolazione.

Per quanto riguarda il trend della popolazione totale le proiezioni sono state realizzate prendendo come anno base di riferimento il 2000, anno del censimento in cui la popolazione giapponese era pari a circa 127 milioni di individui. Si stima che la popolazione al 2006 subirà una graduale crescita raggiungendo i circa 128 milioni per entrare successivamente in una fase di progressiva riduzione della popolazione a partire dal 2013 per raggiungere i 100 milioni nel 2050.

Il rapporto esamina poi l’andamento della popolazione per le tre principali fasce di età: fino ai 15 anni, dai 15 ai 64 anni e oltre i 65 anni. Per quanto riguarda la fascia al di sotto dei 15 anni si evidenzia come il numero delle nascite si è ridotto dai 2 milioni del 1973 al milione del 2000. In totale la popolazione di questa fascia di età ha subito un brusco calo passando dai 27 milioni dell’inizio degli anni ottanta ai 19 milioni del 2000 e si stima che scenderà sotto i 16 milioni nel 2016 per raggiungere gli 11 milioni nel 2050.
Per quanto invece riguarda la popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni, cioè quella in età lavorativa, essa è cresciuta negli anni del dopo guerra raggiungendo il suo picco nel 1995 con 87 milioni di persone. Successivamente nel 2000 si è ridotta a 86 milioni circa. Secondo le proiezioni fatte essa è destinata a scendere sotto i 70 milioni nel 2030 e raggiungere i 54 milioni nel 2050

Infine l’ultima fascia di età è quella relativa alla popolazione con oltre 65 anni che crescerà passando dagli attuali 22 milioni ai 30 milioni nel 2013, per toccare i 34 milioni nel 2018 raggiungendo un picco nel 2043 quando la seconda generazione dei baby boomer entrerà in questa fascia di età e ridiscendere attorno ai 36 milioni nel 2050.

Altro aspetto affrontato in questo rapporto è quello relativo ai cambiamenti nella piramide della popolazione che evidenzia il progressivo invecchiamento della popolazione in Giappone. Essa risulta molto irregolare per la veloce fluttuazione dei tassi di fecondità che si è avuta nel periodo 1947-1949 (prima generazione del baby-boom) e il successivo declino nel periodo 1950-1957.
Nel 2000 la piramide delle età è costituita dalla prima generazione dei baby boomer che è arrivata alla soglia dei cinquant’anni e dalla seconda generazione dei baby boomer che è alla fine dei venti.

Nel 2025, la prima generazione dei baby boomer sarà alla conclusione del settantesimo anno mentre la seconda agli inizi dei cinquant’anni. Può quindi concludersi che l'invecchiamento della società giapponese nel 2025 è concentrato sulla prima generazione dei baby boomer.

Altro dato interessante riguarda l’indice di dipendenza che passa dall’attuale 26%, in cui cioè 3,9 lavoratori attivi mantengono 1 pensionato, al 50% nel 2030 in cui il rapporto diventa di 2:1, per arrivare infine nel 2050 al 67% dove si registrerà un rapporto di 1,5:1.

Infine, aspetto interessante è quello del tasso naturale di crescita della popolazione che evidenzia un aumento del tasso di mortalità che passerà dal 7,7 per mille del 2001 al 12,1 per mille nel 2020 e toccare il 16,2 per mille nel 2050.
Di contro, il tasso di fecondità è destinato a ridursi passando dal 9,4 per mille del 2001 all’8 per mille nel 2013, al 7 per mille nel 2035 e al 6,7 per mille nel 2050.
Da quanto sopra evidenziato il tasso naturale di crescita della popolazione permane positivo nel 2001 per l’1,7 per mille ma è destinato a diventare negativo intorno al 2006 per toccare il –9,5 per mille nel 2050.