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🇪🇺 Mercato del lavoro

RISULTATI DELL’INDAGINE EUROPEA SULLE FORZE LAVORO. ULTIME TENDENZE DEL MERCATO DEL LAVORO CON DATI AGGIORNATI AL 3° TRIMESTRE 2004

O.S. Hardarson - F. Romans


Eurostat
http://epp.eurostat.cec.eu.int




L’Ufficio Statistico della Comunità Europea ha fornito in occasione dell’indagine europea sulle forze lavoro, in un suo ultimo bollettino, un quadro relativo alle ultime tendenze del mercato del lavoro, pubblicando i dati aggiornati al terzo trimestre 2004 per quasi tutti gli Stati Membri su:
a) i tassi di impiego e di attività;
b) le percentuali di persone anziane con lavoro o attività economica nell’UE-25;
c) la percentuale di disoccupati senza impiego da almeno un anno;
d) le percentuali di impiegati a tempo parziale.

Secondo l’Eurostat, nel periodo preso in considerazione, si registra un incremento del tasso di impiego e di attività: il 63,7% della popolazione in età lavorativa (15-64 anni) era occupato o svolgeva un’attività economica, contro il 63,3% dello stesso periodo dell’anno precedente.

Tra il terzo trimestre del 2003 e quello del 2004, il tasso di impiego degli uomini è rimasto immutato al 71,4% mentre il tasso di impiego delle donne ha guadagnato 0,8 punti raggiungendo il 56,1%.

Come rileva l’Ufficio statistico europeo, nel terzo trimestre 2004 il tasso di impiego totale negli Stati membri è aumentato per più di 0,5 punti in Danimarca, Belgio, Polonia, Spagna e Slovenia. Di contro, esso si è ridotto per più di 0,5 punti in Svezia, Ungheria, Slovacchia ed Estonia.

Grazie al dinamismo del tasso di impiego, la percentuale di popolazione attiva (persone in età lavorativa e disoccupati), sull’insieme della popolazione tra i 15 ai 64 anni è aumentata nell’UE-25. I Paesi che hanno registrato delle evoluzioni differenti sono stati Malta, Lettonia e Polonia dove il tasso di attività è diminuito mentre il tasso di impiego è aumentato; in Portogallo e Olanda, invece, si è registrata la tendenza inversa cioè aumento del tasso di attività e riduzione del tasso di impiego.

L’aumento del tasso di impiego nell’UE-25 non è stato sufficiente a ridurre significativamente il tasso di disoccupazione delle persone di età compresa tra i 15 e i 64 anni di età. Nel terzo trimestre 2004, secondo l’Eurostat, l’8,1% degli uomini attivi e il 9,8% delle donne attive erano senza lavoro (i dati nel 2003 erano rispettivamente pari all’8,2% per gli uomini e al 10% per le donne).

Nel terzo trimestre 2004 il 50,5% degli uomini e il 31,2% delle donne di età tra i 55 e 64 anni erano occupati nell’UE-25. Il tasso medio di impiego delle persone di età compresa tra i 55 e 64 anni si attestava al 40,6% nell’UE-25, ma quest’indice varia fortemente da un paese all’altro.
Infatti, meno del 30% delle persone di età compresa tra i 55 e 64 anni erano impiegati in Polonia, Slovacchia, Austria e a Malta mentre più del 60% delle persone di questa fascia di età svolgeva un lavoro o un’attività economica in Danimarca e in Svezia.

Le condizioni di lavoro dei lavoratori anziani differiscono da quelle delle altre fasce di età.
I lavoratori anziani sono più disponibili a lavorare a tempo parziale rispetto ai lavoratori delle altre fasce di età: risulta infatti un 25,3% delle persone con 55 anni e più impiegate a tempo parziale comparato al 23,4% dei lavoratori con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni e al 15,3% dei lavoratori con un’età compresa tra i 25 e i 54 anni.

I dati dimostrano che per i lavoratori di 55 anni e più il lavoro è meno precario di quello dei lavoratori più giovani: solo il 7% deteneva un contratto di lavoro temporaneo, contro il 10,6% dei lavoratori di età compresa tra i 25-54 anni e il 40,6% dei lavoratori più giovani con un’età compresa tra i 15 e 24 anni.

Nell’UE-25 il 44% delle persone risultava senza lavoro nel terzo trimestre 2004 da almeno un anno. I disoccupati di lunga durata rappresentavano il 3,9% della popolazione attiva. I tassi più bassi si sono registrati nel Regno Unito, in Danimarca, a Cipro, in Austria e in Svezia mentre i più elevati in Polonia e in Slovacchia dove più del 10% della popolazione attiva era senza impiego da almeno un anno. Il tasso di disoccupazione di lunga durata è più elevato per le donne rispetto agli uomini in tutti gli Stati membri fatta eccezione per l’Estonia, l’Irlanda, la Lettonia, l’Ungheria, la Finlandia, la Svezia e il Regno Unito. La più grande differenza tra uomini e donne per quanto riguarda la disoccupazione di lunga durata è stata registrata in Spagna dove il 5,2% delle donne attive e solamente il 2,2% degli uomini attivi risultavano disoccupati di lunga durata.

Nell’UE-25 l’impiego a tempo parziale è aumentato passando dal 16,8% del terzo trimestre 2003 al 17,4% dello stesso periodo del 2004. L’aumento più marcato si è registrato per le donne (dal 30% al 30,9%) rispetto agli uomini (dal 6,5% al 6,8%). Tra i diversi stati membri si passa dal 2,7% della Slovacchia al 45,2% dell’Olanda dove i tre quarti delle donne ha un lavoro a tempo parziale.