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🇪🇺 Demografia

ALCUNI DATI SUI CAMBIAMENTI DEMOGRAFICI IN CORSO ALL’INTERNO DELL’UNIONE EUROPEA


Commissione Europea
http://www.europa.eu.int/comm/index_it.htm




Si allegano le tabelle pubblicate dalla Commissione Europea nella sua Comunicazione dello scorso 16 marzo che forniscono una fotografia sui cambiamenti demografici in corso all’interno del nostro continente.

Si parte dai dati di trend sulla popolazione complessiva UE-25 comparata con quella mondiale, per passare alla situazione dei tassi di dipendenza per gli anni 1970 - 2000 e 2030, alla distribuzione della popolazione per fasce di età dal 1950 al 2050, ai dati sull’invecchiamento della popolazione, alla comparazione dei tassi di fecondità tra il 1960 e il 2003, all’andamento della speranza di vita distinto per uomini e donne e infine al trend dei flussi migratori considerato importante valvola di riequilibrio della popolazione europea.

Dall’analisi delle tabelle sopra richiamate emerge che diversi saranno i problemi con i quali l’Europa dovrà confrontarsi:

· La riduzione del peso percentuale della popolazione UE-25 sulla popolazione mondiale che passerà nel periodo 2000 - 2030 dal 12% al 6% e contemporaneamente la costante crescita demografica in Africa ed Asia.

· Per quanto riguarda i tassi di dipendenza è chiara la sfida che l’UE dei 25 si troverà ad affrontare insieme al Giappone ed è chiaro altresì il fatto che tutte le regioni sviluppate del mondo si troveranno a dovere riprogettare le loro politiche istituzionali per tenere conto dei cambiamenti demografici in atto.

· L’invecchiamento demografico avrà un effetto importante sulla struttura per età della popolazione europea. Dai dati emerge, infatti, che la generazione del "baby boom", muovendosi lungo la piramide delle età, determinerà un ribaltamento nella composizione della popolazione e cioè crescerà la fascia degli anziani rispetto a quella dei giovani. Di questo aspetto si dovrà tenere conto in sede di formulazione di politiche attinenti al mercato del lavoro e al settore delle cure sanitarie di lunga degenza.

· Emerge, inoltre, che non esiste un unico modello di invecchiamento in Europa e ciò significa che tutti gli Stati membri saranno chiamati ad affrontare la sfida dell’invecchiamento in tempi e con intensità differenti.
I dati evidenziano che la riduzione della popolazione totale nell’UE-25 avverrà intorno al 2025 preceduta già nel 2011 dalla progressiva riduzione della fascia di popolazione in età attiva.

· Il tasso di fecondità si è ridotto; infatti, se negli anni sessanta il tasso di ricambio generazionale era dell’ordine di 2,1 oggi è ampiamente sotto questo livello e nemmeno l’integrazione a 25 Paesi è riuscita a porvi rimedio. La maggior parte dei demografi è dell’avviso che esso si attesterà in media all’1,5 che è il livello raggiunto dall’UE-15.

· Fra il 1960 e il 2002 si è registrato un allungamento della speranza di vita in Europa dovuta al calo della mortalità in tutte le fasce di età e non solo in quella degli oltre 65 anni; in particolare si è evidenziato che la speranza di vita media delle donne è stata di 6 anni superiore a quella degli uomini. Per il futuro, i demografi prevedono che la differenza nella speranza di vita fra gli uomini e le donne si ridurrà.

· Ultimo aspetto evidenziato è quello dei flussi migratori che rappresentano un importante volano per la crescita e una fonte di sviluppo della popolazione europea in quanto se da un lato senza tali flussi la popolazione europea avrebbe già iniziato a decrescere, dall’altro è proprio attraverso il contributo di questi flussi migratori di popolazione con i più alti tassi di fecondità che sarà possibile per l’Europa accrescere il proprio saldo naturale.