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COME DIVENTARE UN ASSICURATORE “TUTTO BLOCKCHAIN”: REPORT BCG
"The First All-Blockchain Insurer" (8 giugno 2018)
Roberto BOSISIO, Kaj BURCHARDI, Tim CALVERT, Max HAUSER
BCG – BOSTON CONSULTING GROUP
https://www.bcg.com/it-it/default.aspx
L’attività assicurativa si basa sull’informazione. Acquisire i rischi, valutarli e gestire i sinistri richiede una serie di dati e un’impresa migliorerebbe significativamente l’efficienza gestionale se riuscisse a implementare compiutamente le nuove tecnologie digitali. Tuttavia, molte imprese assicuratrici sono riluttanti a integrare nei propri processi alcune delle innovazioni dell’information techonology, per il timore della sicurezza dei dati e per non fornire ai concorrenti strumenti che potrebbero sottrarre quote di mercato.
Questa è la premessa di un report di Boston Consulting Group sulla blockchain e le sue applicazioni in ambito assicurativo.
La blockchain è senza dubbio una delle nuove tecnologie di maggiore impatto, in particolare nel settore Property & Casualty. Si stima che, nelle assicurazioni danni, l’introduzione della blockchain possa ridurre il combined ratio di una quota compresa tra i 5 e i 13 punti percentuali, aumentando – a livello globale – il margine tecnico di 200 miliardi di dollari a parità di volume premi.
Il report analizza le principali applicazioni operative della blockchain, valutando le prospettive di sviluppo nel medio e nel lungo termine.
Sono sette i principali benefici di carattere tecnico e gestionale che la blockchain potrebbe offrire a un’impresa di assicurazione:
- il tracciamento sempre trasparente dei beni;
- la creazione di un archivio affidabile e non modificabile senza una notifica chiara;
- la garanzia della privacy e della riservatezza;
- una maggiore resilienza;
- una maggiore efficienza;
- l’automazione delle transazioni;
- la disponibilità di informazioni in tempo reale.
Vi sono, tuttavia, anche ostacoli a una piena applicazione della tecnologia in questione (che - nel caso del settore assicurativo - dovrebbe essere “chiusa”, al contrario di quella “aperta” utilizzata ad esempio nelle criptovalute). Tra questi:
- la necessità di trovare partner tecnologici affidabili;
- la disponibilità del know-how necessario;
- la governance.
Inoltre, problematiche come la scalabilità e la disponibilità di sufficiente potenza informatica, la robustezza dei sistemi di software, l’esistenza di standard e protocolli adeguati, così come di una regolamentazione specifica, possono costituire elementi di difficoltà per il suo sviluppo.
È ancora lontano quindi, secondo gli Autori, il tempo nel quale sarà operativa un’impresa insurance-only blockchain, anche se in alcuni settori specifici - come quello dell’assicurazione Marine - le prime esperienze in questo senso si stanno già sviluppando.