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COME CAMBIERÀ IL TRIA? UN’ANALISI DEI POSSIBILI IMPATTI PER COMPAGNIE, ASSICURATI E CONTRIBUENTI
“Options facing congress in renewing the Terrorism Risk Insurance Act (TRIA): a quantitative analysis” Issue Brief, vol. 2, n. 7, luglio 2014
Howard KUNREUTHER, Erwann O. MICHEL-KERJAN
PENN WHARTON – UNIVERSITY OF PENNSYLVANA
publicpolicy.wharton.upenn.edu
Lo scorso 17 luglio, il Senato degli Stati Unti ha approvato il progetto di legge mirante a rinnovare per altri sette anni il TRIA (Terrorism Risk Insurance Act), ossia il piano pubblico-privato varato nel 2002 – all’indomani degli attacchi al World Trade Center - per fronteggiare gli oneri assicurativi derivanti da eventuali attacchi terroristici su suolo statunitense.
Fra le novità introdotte nel testo figurano le seguenti:
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innalzamento della percentuale di coassicurazione nell’arco di cinque anni (dal 15% al 20%);
- aumento della soglia massima di oneri a carico del sistema assicurativo privato (dagli attuali 27,5 miliardi a 37,5 miliardi).
Questo passo non rappresenta la fine dell’iter legislativo per il rinnovo del TRIA. Anche la Camera dei Rappresentanti sta discutendo il tema con un testo che prevede, fra gli altri, un termine di rinnovo più breve – cinque anni – e differenti modalità di funzionamento del piano.
Nell’ambito di questo dibattito, gli autori delle presente Issue Brief hanno condotto un’analisi sul grado di esposizione al rischio terrorismo di 764 compagnie assicuratrici statunitensi, indicando quanto tale esposizione possa variare in funzione di differenti livelli di franchigia che possono essere previsti nel rinnovo del TRIA.
Utilizzando un modello matematico specifico, gli autori hanno altresì stimato come possa mutare la ripartizione degli oneri economici - in presenza di differenti ipotesi di attacchi terroristici - fra settore assicurativo privato, assicurati e contribuenti, alla luce delle differenti ipotesi di modifica del funzionamento del Piano, presentate al Senato e alla Camera dei Rappresentanti.