Focus
RENDIMENTO DEL CAPITALE CORRETTO PER IL RISCHIO (RORAC) IN SOLVENCY II: IMPLICAZIONI PER L’ASSET MANAGEMENT DELLE IMPRESE ASSICURATRICI
“Return on Risk-Adjusted Capital under Solvency II: Implications for the Asset Management of Insurance Companies”
EGRIE – European Group of Risk & Insurance Economists
http://www.egrie.org/
Gli Autori si propongono di determinare la performance di un’impresa assicuratrice vita rispetto al capitale corretto per il rischio (RoRAC) alla luce dei requisiti patrimoniali previsti da Solvency II.
A tale scopo, utilizzano serie storiche di dati e definiscono un numero elevato di possibili asset allocation, considerando l’attuale composizione del portafoglio delle imprese assicuratrici vita in Germania. Determinano, conseguentemente, gli utili attesi e i requisiti patrimoniali per i rischi di mercato, questi ultimi calcolati con formula standard.
I risultati ottenuti indicano che il RoRAC è principalmente influenzato dai requisiti di capitale, mentre gli utili attesi risultano pressoché irrilevanti.
In più, si dimostra che i portafogli di asset meno diversificati, con elevati rischi di investimento, richiedono bassi buffer patrimoniali e conducono, pertanto, a più elevati livelli di RoRAC.
Per contro, portafogli ben diversificati, con profili di rischio-rendimento bilanciati, comportano più elevati requisiti patrimoniali e livelli di RoRAC più bassi: ciò in ragione del fatto che la formula standard per il rischio di mercato prevede forti penalizzazioni per gli asset a maggior rischio (azioni, immobili, corporate bonds), anche se il peso di questi asset sul portafoglio di un’impresa è contenuto.
Ne consegue che, nel quadro di regole di Solvency II, la misurazione delle performance di un’impresa assicuratrice vita basata sul RoRAC può avere effetti negativi per gli azionisti e fornisce incentivi non corretti alle compagnie che basano la valutazione delle performance su tale indicatore.